Una tragedia annuncia quella consumatasi a Treviso a causa del maltempo e delle forti piogge. Il torrente Lierza, in piena, esonda e travolge i partecipanti di una sagra, al Molinetto della Croda di Refrontolo, vicino Treviso. Il meteo aveva previsto un week-end all'insegna del maltempo, ma non di certo a questi livelli. "Eccezionale quantità d'acqua caduta nella zona in un tempo brevissimo". così commenta la Protezione Civile. Ma c'è chi già accusa e parla di una tragedia annunciata. Non era la prima volta, infatti, che accadeva una cosa del genere a Treviso, zona soggetta a violenti nubifragi e al maltempo.

Solo nel febbraio scorso, sempre per il maltempo eccessivo, la zona intorno a Treviso e il paese di Refrontolo era stata messa in allarme da tre frane. Già allora il torrente Lierza era esondato, il maltempo aveva provocato ingenti danni e Treviso si era ritrovata sott'acqua. Si diceva che si sarebbero presi provvedimenti. Ma evidentemente non è andata così.

"C'è stata una devastazione di mezzi fino a 700-800 metri dal fiume, un disastro per la zona di Treviso" ha spiegato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Pioggia e maltempo non possono più uccidere in questo modo. Esiste il meteo, esiste la prevenzione, esiste la corretta manutenzione del territorio contro il maltempo. Perché tutto questo in Italia non avviene?

Perché ogni anno devono morire innocenti per la malagestione del territorio? Ieri è successo a Treviso, ma domani? L'amministrazione locale deve farsi delle domande, un esame di coscienza. Riusciremo a cambiare prima di altre morti?