Al 22 ottobre 2014 ci sono aspetti che danno molto da pensare sulla sparizione di Elena Cestedato che quel giorno il cane della famiglia Buoninconti/Ceste non abbaiò einoltre la cosa più strana è che la donna si è allontanata senza portare con ségli occhiali: un particolare che può avere una duplice interpretazione e cioè ola donna è stata portata via in fretta e furia da qualcuno oppure lei stessa hapensato di rendersi non riconoscibile avendo scelto la fuga spontaneamente,anche se oggettivamente appare improbabile che una madre di famiglia abbandoniquattro figli al loro destino a meno di patologie piuttosto gravi che da quantosappiamo non riguardano la signora Elena Ceste.

Cosa può essere accaduto quindi? Rispondereal quesito non è affatto facile. Duplice interpretazione anche per quantoriguarda la mancanza di bagagli. Non li ha preparati perché non voleva forniretracce del suo passaggio o semplicemente non ne ha avuto il tempo?

L’intervento delle forza dell’ordine fu particolarmente tempestivo. Diretti dalcolonnello Federici i militari hanno cercato in lungo e in largo andando perboschi e soprattutto per pozzi nell’ipotesi che qualcuno potesse aver gettato ElenaCeste o meglio il suo corpo in un pozzo allo scopo di occultare il cadavere.

Unapista importante per un eventuale ritrovamento la dà Michele Buoninconti, maperfino questa circostanza si presta a una doppia interpretazione poiché lacosa potrebbe anche venir vista come il tentativo di scaricare colpe su altrepersone liberandosi dalle responsabilità.

Per Buoninconti la moglie era sottoricatto. Qualcuno le faceva pesare oltre misura un’immagine ambigua che laritraeva in compagnia di qualcuno. Abbastanza per scappare di casa? Sembrerebbeproprio di no.

Il 19 marzo 2014 nuovo colpo di scena visto il ritrovamento di un cadaverenel Tanaro. Si teme possa trattarsi della mamma di Costigliole ma l’autopsiarisolve presto il rebus: non è lei ma una signora che si è tolta la vita. Tantele ipotesi che si susseguono in questi mesi: c’è chi la avvistò a Tenerife, chiipotizza si sia nascosta in un convento della zona conoscendo la sua spiccatareligiosità.

Nei giorni scorsi altro ritrovamento di cadavere nelle acque del fiume maanche in questo caso sarà l’esame del dna a dirci di chi si tratta e soprattutto se è Elena Ceste. Una cosa ècerta: quello di Costigliole d’Asti è un vero e proprio giallo con gliingredienti giusti per avvincere il “lettore” dalla prima all’ultima pagina.