Iniziano ad arrivare i primi risultati dell'autopsia sul cadavere di Elena Ceste, la donna sparita a gennaio e trovata morta il 18 ottobre scorso non lontano da casa. Sembra quasi certo, che Elena la mattina in cui scomparve, non aveva assunto farmaci, droghe o alcol. I risultati definitivi devono ancora arrivare e ci vorrà tempo, ma da una prima analisi è emerso che la povera Elena Ceste quella fredda mattina di gennaio era pulita e nel suo corpo non sono state trovate tracce tossiche.
Questa notizia esclude anche un possibile avvelenamento o un suicidio con dei psicofarmaci. Elena Ceste quindi non è morta né avvelenata, né si è suicidata con dei farmaci. Ora le indagini e le analisi sul corpo della 38enne di Costigliole d'Asti, continuano cercando di scovare la presenza di diatomee, delle alghe che se trovate nel corpo potrebbero far presagire che la donna è morta annegata, mentre in caso contrario varrebbe la tesi della morte per altri motivi e molto probabilmente in un altro luogo. In sintesi, ci sono ancora troppi misteri attorno a questa vicenda anche se la polizia sembra tenere gli occhi puntati contro il marito Michele Buoninconti.
Elena Ceste news e aggiornamenti: i misteri del marito Michele Buoininconti, gli SMS e il movente
Se i risultati dell'autopsia non daranno i risultati sperati, vorrà dire che Elena Ceste è stata uccisa e poi occultata o nella peggiore delle ipotesi che il suo corpo è arrivato lì per altre cause. Dall'autopsia è emerso che nel corpo non sono presenti né ferite da arma da fuoco né da taglio. Si va quindi per esclusione. Elena non è morta né avvelenata, né per overdose, ma non è stata nemmeno accoltellata o colpita da un proiettile. Purtroppo a causa della cartilagine del collo praticamente decomposta non è possibile affermare se la donna è stata strangolata. Intanto gli occhi sono ancora puntati sul marito e su quegli SMS che l'uomo ha letto.
C'è quasi la certezza che Elena sapesse che il marito leggeva quei messaggi e ne fosse spaventata. Il movente della gelosia resta per adesso il più sensato, anche se a dir la verità, le analisi sul cadavere non hanno affermato al 100% che si tratti di omicidio. Resta quindi aperto uno spiraglio che salva il marito dalle accuse.