Da sempre la criminalità organizzata, Mafia, Camorra e Ndrangheta, è una delle piaghe principali del nostro paese, soprattutto quando affonda le sue luride mani negli affari importanti della nazione o peggio ancora quando presiede all'interno della politica italiana. Mai però ci saremmo aspettati di trovare i suoi affiliati all'interno di uno stadio di Calcio. È successo a San Siro, dove l'imprenditore Cristiano Sala, faceva da tramite all'organizzazione calabrese nella ristorazione di un catering dell'Inter.

Da tempo la Ndrangheta, sempre attraverso Sala, cercava di arrivare anche al Milan, ma l'accordo con lo staff rossonero non si era mai trovato.

Ndrangheta a San Siro: il maxi arresto

Una serie di indagini della polizia ieri mattina ha portato all'arresto di 59 persone, una vera e propria retata che ha sdoganato un'organizzazione che muoveva i suoi traffici nel capoluogo lombardo da anni. Gli inquirenti sono rimasti sbigottiti di quanto scoperto: agenti della polizia comprati dalla 'Ndrangheta, imprenditori al soldo dei boss, tutta una serie di correlazioni che portavano a grossi appalti. Tutto è iniziato con la scoperta della corruzione del carabiniere Carlo Milesi: quest'ultimo per mille euro ha preparato il terreno per far incontrare l'imprenditore Sala con i dirigenti del Milan.

A quanto pare, il primo contatto risale al 16 dicembre 2013, giorno di Milan - Roma. Il Sala si incontrava nel bar dello stadio con Alfonso Cefaliello, uno dei dirigenti presenti nel cda rossonero. Ovviamente, Cefaliello era del tutto estraneo ai legami dell'imprenditore, ma ciò nonostante si era rifiutato di acconsentire all'accordo propostogli da Sala. Durante tutto l'anno i tentativi sono continuati, ma senza mai andare a segno. Poi finalmente, nella giornata di ieri, i mandati di arresto per tutti gli indagati. Sono 140 di capi d'accusa di cui dovranno rispondere gli imputati. Un'operazione, quella delle forze dell'ordine, che è iniziata nell'aprile 2012, quando dei colpi di pistola furono sparati a scopo intimidatorio ad un commerciante di Sedriano (Mi).

Tale evento portava poi all'arresto dei colpevoli con susseguente sequestro di armi e 300 chilogrammi di cocaina. L'inizio di un puzzle che portava nel cuore della Ndrangheta, e che da quest'ultima, come una ragnatela, si estendeva in importanti eventi milanesi.