Resta alto lo sconcerto generale e l'allarme sociale di una realtà, quella della città di Latina, che è stata profondamente toccata dalle macabre minacce indirizzate, addirittura attraverso l'affissione di annunci mortuari, allo stimato giudice Lucia Aielli: un avvertimento con modalità degne di Camorra e 'Ndrangheta, coi manifesti affissi addirittura davanti alla scuola frequentata dalle figlie. Sul caso Latina per troppo tempo si è minimizzato da parte di una classe politica che deve fare i conti con notevoli debiti comunali che potrebbero portare presto a un commissariamento, cosa che tra l'altro non rappresenterebbe una novità.
Il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, in occasione del dibattito "Mafie bianche: la morsa del riciclaggio sul tessuto economico di Roma" organizzato dall'Osservatorio della Luiss sulla legalità, ha fatto il punto della situazione spiegando che il Lazio è una Regione collocata al secondo posto con riferimento al reato di riciclaggio. Un reato cioè davvero strategico per le organizzazioni criminali. Latina è insomma peggio della capitale sotto questo punto di vista ed è davvero un triste record. Più nel dettaglio nella provincia di Latina risultano prosperare importanti "attività" organizzate gestite da Camorra e 'Ndrangheta che hanno ormai raggiunto livelli che non risultano nemmeno in una realtà metropolitana come Roma.
E' verosimile ipotizzare che la notevole crisi economica dell'area del basso Lazio abbia avuto la conseguenza di stimolare ancor più attività da sempre gestite da bande criminali, come ad esempio l'usura, autentica piaga del territorio pontino. Da tenere in grande considerazione alcune riflessioni di Pignatone che ha segnalato che vi sono varie categorie professionali che si trovano in qualche modo a interagire con organizzazioni criminali riconducibili a 'Ndrangheta e Camorra (viene il dubbio che intendesse fare riferimento anche alla classe politica).
Il 28 novembre 2014, venerdì, a Latina è in programma una grande manifestazione di solidarietà e vicinanza al giudice Lucia Aielli, una manifestazione che porterà alla luce la parte sana di una città giovane eppure già piena di guai che sta attraversando una fase socio-politica delicata, con tanto di inevitabili dimissioni del sindaco Di Giorgi ancora in corso.
Più delle manifestazioni servono però le denunce e soprattutto le condanne, mentre per ciò che riguarda la prevenzione dei crimini legati alla criminalità organizzata bisogna riconoscere che i cittadini possono fare ben poco, se non cercare la massima collaborazione con le Istituzioni.