La morte di Pino Daniele a soli 59 anni a causa di un infarto ha sconvolto i numerosissimi fans del grande cantautore napoletano, i quali in queste ore stanno dando luogo a diverse iniziative per ricordarlo e fare in modo che la sua eredità artistica non venga mai dimenticata. Oltre ai messaggi di cordoglio sui vari social network e al flash mob organizzato a Napoli, in Piazza del Plebiscito nella serata del 6 gennaio, quando numerosi napoletani e non si ritroveranno insieme a cantare "Napule è" per salutare il loro idolo, in molti si sono recati pure a Roma, all'ospedale Sant'Eugenio, dove è stata allestita la camera ardente. Ma parecchie persone, una volte giunte alla struttura ospedaliera romana, hanno avuto un'amara sorpresa.

La famiglia del cantautore chiude in anticipo la camera ardente. La rabbia dei fans

La camera ardente, allestita all'ospedale Sant'Eugenio di Roma, è stata riaperta nella mattinata del 6 gennaio, intorno alle 8:30. C'era una grande folla di persone, in attesa di entrare, per rendere l'ultimo saluto ad uno dei più grandi poeti della musica italiana, e in molti provenivano anche da fuori Roma. All'improvviso, però, i cancelli sono stati chiusi ed è stato annunciato che la camera ardente era stata chiusa al pubblico in anticipo per consentire ai familiari di Pino Daniele "di prendersi il loro tempo" per metabolizzare il terribile lutto che li ha colpiti e salutare l'amato Pino.

La folla, che stava aspettando pazientemente, portando mazzi di fiori, biglietti e lettere in omaggio al grande artista, non ha gradito la repentina decisione dei parenti e ha protestato. Soprattutto coloro che venivano da Napoli e provincia, e che si erano mossi per rendere l'estremo saluto al loro idolo, hanno gridato "Vergogna" nei confronti della famiglia di Pino Daniele, che avrebbe impedito, in questo modo, all'enorme pubblico dell'artista di omaggiarlo al meglio, come avrebbe meritato.

Non si placano le polemiche su funerali e ceneri

Nel frattempo, non accennano a placarsi le polemiche inerenti la decisione di eseguire i funerali di Pino Daniele a Roma, il giorno 7 gennaio, al Santuario del Divino Amore, e non nella Napoli amata e raccontata dal cantautore in alcuni dei suoi più bei brani.

I fans accettano la decisione della famiglia, ma ritengono che i figli dell'artista, essendo giovani, forse non hanno mai ben compreso il legame che il cantante aveva verso la sua città e, soprattutto, il fatto che Pino Daniele era ormai diventato un simbolo di Napoli e dei napoletani. Non è stata accettata nemmeno di buon grado la scelta di portare le ceneri di Pino Daniele, dopo i funerali, nella sua città natale, prima della sepoltura che non avverrà nel capoluogo partenopeo. I napoletani stanno vivendo questa decisione come un "contentino" dato dalla famiglia ai cittadini partenopei, mentre secondo loro sarebbe stato più giusto che fosse allestita una camera ardente, com'è accaduto a Roma.