Emergono particolari agghiaccianti sulla perversione e gli istinti omicidi di Ian Watkins, cantante gallese e frontman della band metal "Lostprophets". Arrestato nel dicembre del 2012, è stato accusato di tentata violenza verso una bambina di appena un anno e anche per la distribuzione di filmati e altro materiale pedopornografico. Nel corso delle indagini e del processo che, lo scorso 18 dicembre si è concluso con una condanna a 35 anni di carcere, sono emersi dettagli raccapriccianti sulle losche attività sessuali del cantante britannico.
Rapporti con fans minorenni e incesti con madri e figli
Ian Watkins, nel corso degli anni, ha approfittato dell'ammirazione delle fans per abusare di loro con rapporti che andavano oltre ogni limite.
Dall'inchiesta, ad esempio, è emerso come approfittasse dell'idolatria che nei suoi confronti avevano ragazze minorenni per avere dei rapporti occasionali. Una ragazza statunitense di 16 anni, al culmine della passione per il suo idolo, gli aveva confessato che per lui sarebbe stata disposta a perdere anche la verginità. Watkins non se lo fece ripetere per due volte e, dopo aver drogato la giovane, la costrinse a compiere degli atti sessuali estremi, filmando tutte le scene. Per non farsi mancare nulla, il frontman dei "Lostprophets", ha addirittura convinto due giovani mamme ad avere rapporti incestuosi con i figli piccoli, anche questi puntualmente ripresi con una camera.
Il culmine del delirio di Watkins: voleva fare un figlio per violentarlo e ucciderlo
Ma se è vero che al peggio non c'è mai fine, ecco spuntare, in questi giorni, una prova raccapricciante recuperata dagli inquirenti.
In un video, Watkins si riprende mentre ha un rapporto sessuale con la compagna, Joanne Mjadzelics: insieme alla donna, urlano di voler concepire un figlio per poi violentarlo e ucciderlo dopo averlo messo al mondo. Naturalmente, una volta rinvenuto il filmato, anche la 39enne compagna del cantante pedofilo è stata coinvolta nell'inchiesta e nel processo.
La donna era già stata arrestata perché trovata anche lei con del materiale pedopornografico, e avrebbe anche esercitato pressioni su Watkins affinché gli mandasse sempre più immagini. Di fronte alla magistratura, l'imputata si è difesa sostenendo che si trattava di una trappola per incastrare il compagno.