Non c'è pace per il mondo della grande musica. Dopo le scioccanti morti di Mango e Joe Cocker, un'altra fantastica voce si è spenta: Pino Daniele è morto a 59 anni, stroncato da un infarto nella notte tra il 4 e il 5 gennaio. Uno degli ultimi artisti che hanno saputo cantare e raccontare Napoli nella sua meraviglia, ma anche in quelle che sono state sempre le sue "maledizioni", come dimenticare la celebre strofa: "Napul'è na carta sporca e nisciuno se ne mporta e ognuno aspetta 'a sciorta", che in poche parole racchiude il destino di una delle città più belle e affascinanti del mondo, lasciate lì, come una carta sporca?
Il cuore di Pino Daniele non ha retto: l'artista è morto in Toscana
Il grande cantautore si è sentito male mentre si trovava nella sua casa a Magliano, in Toscana, dove stava trascorrendo un periodo di relax dopo le fatiche del tour "Nero a Metà", terminato il 17 dicembre scorso al Palapartenope tra gli applausi e l'affetto degli spettatori napoletani, e con la proposta di realizzare un festival del mediterraneo nella città partenopea. L'ultima esibizione di Pino Daniele risale a pochi giorni fa, quando era salito sul palco di Courmayeur, nella notte di San Silvestro, e aveva cantato dinanzi alle telecamere per "L'Anno che Verrà", trasmissione di Raiuno che ha accompagnato i telespettatori verso l'arrivo del nuovo anno.
E nel 2015 il cuore dello straordinario artista non ha più retto: Daniele è stato colpito da un infarto, mentre era in Toscana con la figlia Cristina. Inutile la corsa in ospedale, il cantante è spirato prima che l'ambulanza giungesse a destinazione.
Unito nel destino con l'amico Massimo Troisi, anche lui tradito dal cuore
Un destino, quello di Pino Daniele, che anche nella morte si intreccia con quello del suo amico fraterno, Massimo Troisi, morto nel 1994 per un problema cardiaco.
Insieme avevano scritto: "'O saie comme fa 'o core", e proprio il cuore, quel cuore che hanno sempre legato alla loro Napoli, raccontata con l'amore e la poesia che solo i grandi artisti sanno metterci, superando i luoghi comuni e portando il messaggio della bellezza, della profondità e dell'unicità della città partenopea in tutto il mondo li ha uniti nell'amicizia e nella morte.
Napoli, in questo primo scorcio del 2015, si è risvegliata senza voce, senza la leggiadra e poetica voce di Pino Daniele, e da oggi nulla sarà più come prima. Addio Pino, "'a tazzulella 'caffè", da oggi, sarà per tutti, molto più amara.