Qualche giorno fa all'ospedale Umberto I di Roma è avvenuto un parto che ha dell'incredibile: la madre del neonato era infatti ricoverata da qualche mese perché colpita dall'influenza H1N1. La donna, a seguito della malattia, ha dovuto portare avanti l'ultima parte della gravidanza in circolazione extracorporea. Grazie a questa tecnica, la donna negli ultimi 20 giorni di gestazione ha respirato mediante l'ausilio di uno speciale macchinario biomedicale (detto anche macchina cuore-polmone) che aspira il sangue, lo "depura" e quindi lo re-immette "ossigenato" nell'organismo.
Il fatto
Rosa, la madre protagonista di questa storia a lieto fine, colpita da broncopolmonite a gravidanza avanzata, è stata immediatamente ricoverata nell'ospedale S. Eugenio di Roma. Qui i medici, a seguito di accertamenti, hanno individuato la presenza del virus H1N1. Grazie anche al supporto della rete "Respira", che collega tra loro le varie strutture italiane dotate della Ecmo (la circolazione extracorporea) la donna è stata trasferita al Policlinico Umberto I. Qui, come spiega il direttore del Dipartimento di ginecologia e ostetricia, il dott. Pierluigi Benedetti Panici, lo staff medico ha deciso di sedare la paziente e attaccarla alla circolazione extracorporea "per permettere ai polmoni di riposare" e contemporaneamente portare avanti la gravidanza.
Giunti alla trentesima settimana, i medici hanno quindi deciso di procedere al parto cesareo (molto difficile in queste condizioni), facendo nascere la piccola Ludovica. Nella letteratura scientifica, come sottolinea orgogliosamente il dott. Morelli, che ha coordinato l'equipe di ginecologia e rianimazione, sono noti solo altri due precedenti simili a questo, uno in Australia l'altro in Corea del Sud.
Le condizioni della neonata
La neonata alla nascita pesava 1400 g e presentava una malattia alle membrane polmonari, tipica dei bambini molto prematuri. Ricoverata nell'Unità di Terapia intensiva del policlinico, che ogni anno si occupa di circa 360 neonati pre termine, la piccola è stata intubata, ventilata e sedata per circa 5 giorni.
Le condizioni attuali della bambina (che nel frattempo ha raggiunto i 2,5 chilogrammi) sono buone e presto potrà essere dimessa e tornare a casa, dove già l'aspettano la mamma e il papà, il signor Guido, che non esita a definire quanto accaduto un "doppio miracolo".