J-Ax, al secolo Alessandro Aleotti, ha di recente rilasciato un'interessante intervista sulla legalizzazione della marijuana nel nostro Paese; il rapper milanese è un simbolo alla lotta per la legalizzazione e si è sempre schierato a favore della marijuana dedicandole canzoni che ormai sono considerati dei cult per tutti gli amanti del genere; già nel 1994 infatti venne pubblicata dagli allora Articolo 31 il brano "Ohi Maria" con il quale vinsero la manifestazione canora estiva "Un disco per l'estate" mentre quest'anno insieme al Cile ha conquistato tutte le radio con la canzone "Maria Salvador"estratta dall'album "Il bello di essere brutti" che vanta già più di 14 milioni di visualizzazioni su Youtube.

J-Ax intervenuto come ospite all'evento organizzato da Michele Santoro, Rosso di sera, ha spiegato come sia importante modificare le motivazioni e gli aspetti per legalizzazione della marijuana; in passato infatti si è puntato tutto su una questione morale e di etica scatenando una lotta ideologica tra conservatori e riformisti mentre al giorno d'oggi il punto focale del discorso potrebbe essere incentrato sui ricavi che lo Stato otterrebbe legalizzando la droga leggera, senza contare il danno economico che causerebbe alla criminalità organizzata. I soldi ricavati dalla tassazione e dalla vendita delle licenze potrebbero essere destinati all'aumento delle pensioni e alla riduzione delle tasse.

Il rapper ha poi scherzato dicendo che l'Italia si deve sbrigare prima che altre nazioni come Grecia e Spagna utilizzino la stessa idea, dicendo che il turista ideale potrebbe visitare tutte le bellezze del nostro Paese, da Milano, a Roma, a Firenze e concludere la magnifica giornata passata in Duomo o al Colosseo con una bella canna rilassante.

Allo stato attuale lo scenario proposto resta una chimera irraggiungibile tenuto presente che leggi come quella Fini-Giovanardi non hanno fatto altro che peggiorare la situazione invece che migliorarla; il dialogo tra conservatori e riformisti andrà avanti come al solito, ma gli interessi in gioco sembrano essere troppo importanti.