Giosuè Ruotolo continua ad essere l’unico indagato per il delitto dei fidanzati di Pordenone, Trifone Ragone e Teresa Costanza. Dopo aver mentito inizialmente su ciò che fece lo scorso 17 marzo, il militare ha deciso di dire la verità, ammettendo di essersi recato sul luogo dell’omicidio pur sottolineando la totale estraneità rispetto alla morte del collega e della sua fidanzata. Ma dalle news che emergono ora sul caso, grazie ai contenuti in esclusiva in possesso del settimanale ‘Giallo’, a mentire sulla sera del delitto di Trifone e Teresa non è stato solo Giosuè.

Anche i suoi due coinquilini, inizialmente non hanno detto la verità agli inquirenti fornendo così un falso alibi all’amico, ma successivamente avrebbero deciso di confessare quanto accaduto quella sera in merito ai movimenti di Giosuè: ecco di seguito gli ultimi aggiornamenti sul caso di Pordenone.

Omicidio Trifone e Teresa news: i coinquilini di Giosuè e le loro confessioni

Il giallo sul delitto di Trifone Ragone e della fidanzata Teresa Costanza, avvenuto nel parcheggio del Palasport di Pordenone lo scorso 17 marzo, sembra rafforzarsi di qualche certezza in più in merito agli spostamenti di Giosuè Ruotolo, unico indagato per il duplice omicidio dei due ragazzi. Secondo le news del settimanale ‘Giallo’ pubblicate nell’ultimo numero in edicola, lo scorso settembre gli inquirenti avrebbero sentito anche i due coinquilini di Giosuè i quali, dopo aver inizialmente mentito, avrebbero poi detto la verità sulla sera dell’omicidio di Trifone e Teresa, fornendo anche elementi utili alla risoluzione del caso.

Oltre a svelare dettagli importanti sugli spostamenti di Ruotolo, infatti, avrebbero aggiunto qualche particolare sul rapporto che intercorreva tra loro e Trifone.

Tra il 21 ed il 23 settembre scorso, i due coinquilini di Ruotolo sarebbero stati sentiti due volte dagli inquirenti che lavorano al caso relativo al delitto dei fidanzati di Pordenone.

Inizialmente mentono, poi solo dopo la visione delle immagini delle telecamere che immortalano Giosuè la medesima sera dell’omicidio di Trifone e Teresa nelle vicinanze della palestra, decidono di raccontare la verità. Nel secondo interrogatorio, entrambi sono d’accordo nell’affermare che dopo le ore 19:00 del 17 marzo scorso Giosuè non era in casa, fatto ritenuto dai due ragazzi piuttosto inusuale rispetto alle abitudini dell’indagato.

Nei giorni seguenti, secondo le news che trapelano dai verbali degli interrogatori in mano a ‘Giallo’, ad uno dei coinquilini Giosuè mentì raccontando di essere uscito ‘per sbrigare delle pratiche assicurative’.

In merito ai rapporti tra gli inquilini e Trifone, stando alle news che emergono dai loro interrogatori, sarebbe emersa una vita in casa poco serena. Relativamente a Giosuè, inoltre, a smentirlo ulteriormente sarebbe la confessione di uno degli amici con cui condivide l’appartamento a Pordenone, il quale avrebbe svelato ulteriori dettagli sulla sera dell’omicidio di Trifone e Teresa: Giosuè sarebbe uscito tra le 19.30 e le 19.45 senza fornirgli alcuna spiegazione dei suoi movimenti e solo in tarda serata, appresa la notizia della morte dei due fidanzati, il coinquilino avrebbe notato un cambio di indumenti di Ruotolo rispetto a prima che uscisse.

Le parole dei due ragazzi potrebbero ora servire agli inquirenti a chiarire quanto fatto dall’unico indagato la sera dell’omicidio di Trifone e Teresa. La verità fornita dai suoi coinquilini potrebbe smentire ulteriormente il giovane militare. Per non perdere i prossimi aggiornamenti sui casi di cronaca del momento, vi consigliamo di cliccare su ‘Segui’ in cima alla news.