Dal 2 novembre migliaia di donne irlandesi hanno aderito a una campagna online per ribadire il diritto all’aborto. La protesta nasce per iniziativa dell’attrice Grainne Maguire che per prima si è scagliata contro le norme attualmente vigenti in Irlanda con alcuni tweet indirizzati al capo del governo, Enda Kerry.

La protesta su Twitter

L’idea a base della protesta si muove sul principio che se lo Stato può decidere dell’apparato riproduttivo di una donna, allora è anche tenuto a conoscerne i dettagli.

Così, la Maguire ha proposto a tutte le donne irlandesi di indirizzare dei tweet al capo del governo per informarlo con notizie e commenti sul loro ciclo mestruale.

Il primo tweet della comica a Enda Kerry dice testualmente (@EndaKennyTD): “Visto che sappiamo quanto lo Stato irlandese si interessi al nostro apparato riproduttivo, nomino il mio ventre ambasciata d’Irlanda”. In altri tweet successivi, la Maguire ha poi invitato le altre donne a prenderla come esempio, indirizzando a Kerry tutti i dettagli e i particolari delle loro mestruazioni, in segno di protesta per le leggi attualmente in vigore in tema di aborto e interruzione della gravidanza.

L’aborto nelle leggi irlandesi

La protesta nasce proprio in ragione dell’arretratezza delle normi vigenti in Irlanda, ferme ancora alle decisioni prese in seguito a un referendum del 1983: nella costituzione irlandese la vita del feto viene messa sullo stesso piano di quello della madre, ragione per cui l’interruzione di una gravidanza viene considerata reato. Essendo una norma determinata dalla costituzione, per legge è necessario un referendum per apportare eventuali modifiche all’emendamento che riguarda l’aborto. Un referendum che potrebbe portare ancora una volta l’Irlanda a compiere un passo importante verso i diritti delle donne, a quanto suggerito dall’enorme successo che sta avendo questa campagna a favore del diritto dell’aborto su Twitter, ma anche l’esito dello scorso referendum sui matrimoni tra persone dello stesso sesso, che dimostra un’apertura diversa della popolazione su certi temi rispetto a vent’anni fa.