Sarebbe l’egiziano Abu Osama al-Masri, a capo del gruppo jihadista Ansar al Beyt al Maqdis, che da lungo tempo imperversa sulla penisola dal Sinai, ad aver ordito l’attacco terroristico contro l’Airbus A321 della compagnia aerea russa Metrojet. Dopo il rito di obbedienza e fedeltà dell’anno scorso all’autoproclamato califfo dello Stato Islamico Abu Bakr al Baghdadi, la cellula terroristica si è congiunta all’Isis. Fonti dei servizi segreti inglesi dicono che la voce di Masri sarebbe stata la prima ad ammettere la responsabilità del gesto su internet.

Secondo l’Mi6 un miliziano di al-Masri avrebbe avuto un contatto tra il personale dell’aerostazione di Sharm el Sheikh, tramite il quale far salire a bordo un bagaglio contenente una bomba, forse nell’attrezzatura per immersioni, aggirando i controlli. Gli Stati Uniti sono assolutamente certi che sia stato un ordigno esplosivo a far precipitare il mezzo aereo nel Sinai.

Nuovo video Isis celebra l’attentato

Il Daily Mail comunica che l’Isis ha messo in rete del nuovo materiale video in cui festeggia la distruzione del mezzo russo nei territori del Sinai. Nel video della durata di 7 minuti, viene espressa la soddisfazione per la morte dei russi e si ammette pubblicamente la responsabilità del gruppo jihadista egiziano per il terribile attentato.

Una delirante voce araba racconta nel filmato che, grazie al volere di Dio ed ai grandi sforzi dei loro fratelli miliziani nella zona del Sinai, è stato distrutto un velivolo aereo russo con a bordo 220 nemici. Nessuno di loro si è salvato e per questo ringraziano Dio.

Molte telecamere di sicurezza non funzionano ma va bene così

Un reportage inglese rivela che almeno in metà dei casi non c’è nessun addetto a controllare i filmati della telecamere interne di sicurezza, che vengono trasmessi su appositi monitor nelle postazioni di controllo. Le telecamere servirebbero a riprendere le zone dove lavorano gli addetti al carico delle valigie sui vettori in uscita dall’aeroporto egiziano e la zona dei nastri di smistamento bagagli del check-in ma, come spiegato da un componente degli addetti allo scalo, spesso non c’è nessuno a controllare.

Ciò fa propendere l’ipotesi che una persona in combutta con i terroristi abbia fatto imbarcare esplosivi sul volo Metrojet. Lo stesso lavoratore dello scalo dice che molte delle telecamere di sicurezza dell’intera area aeroportuale di Sharm sono praticamente finte, poiché sono rimaste installate ma non funzionano più e nessuno le ripara o sostituisce.

I foreign fighters inglesi coivolti nella costruzione dell’arma

Potrebbero essere stati i ‘foreign fighters’ britannici ad aver congegnato l’ordigno esplosivo potenzialmente responsabile di aver fatto esplodere sabato scorso il mezzo russo. Tuttavia ci sono solo indizi riguardo il coinvolgimento di cittadini britannici asserviti alla causa dei terroristi.

Il Sunday Telegraph riferisce riguardo le intercettazioni effettuate dagli agenti del Gehq, l’agenzia inglese di monitoraggio delle informazioni simile alla più nota Nsa statunitense. Tra i dialoghi rinvenuti degli jihadisti in festa per l’attentato riuscito, sono state riconosciute voci dipersone che comunicavano con spiccato accento londinese e di Birmingham.

Gli italiani e gli stranieri bloccati a Sharm iniziano il rientro a casa

Sono tornati da poco nel nostro paese i primi turisti italiani rimpatriati da Sharm el Sheikh. Si è trattato di 200 persone, su velivoli della Blue Panorama atterrati a Fiumicino e Malpensa. Erano contenti e sereni nel rivedere casa e non si sono lamentati dei controlli a cui sono stati costretti prima del decollo dall’Egitto.

Non hanno dunque mostrato segni di stanchezza gli italiani costretti al rientro tardivo in Italia. Partirà tra pochissime ore anche l’operazione di Russia e Gran Bretagna per far rientrare nei paesi d’origine i concittadini rimasti ‘confinati’ nei resort di Sharm el Sheikh.