Partire dall'aeroporto di Sharm el-Sheikh, senza avere una bomba a bordo, è una questione di fortuna. E non certo perchè i controlli di sicurezza siano tali da intercettarla. Èquanto emerge da un'inchiesta della Associated Press, che riporta le dichiarazioni di diversi funzionari in servizio presso l'aeroporto egiziano. Un'inchiesta che si lega strettamente all'incidente/attentato che è costato la vita a 224 persone sul volo Sharm el-Sheikh/San Pietroburgo della settimana scorsa.
Secondo le informazioni raccolte da AP, gli scanner in servizio all'aeroporto sono inservibili, e benché il fatto sia a conoscenza delle autorità di sicurezza, non sono mai stati cambiati.
Ed in ogni caso, dicono queste fonti, i sottopagati poliziotti egiziani sono sempre pronti a prendere una mazzetta per favorire qualunque passaggio non controllato di merce.
Sotto la garanzia dell'anonimato, i giornalisti della AP hanno riportato alcune dichiarazioni, tra le quali quella di un agente che ha detto di "avere scoperto decine e decine di kilogrammi di drogain bagagli di passeggeri che erano stati ufficialmente controllati".
Scanner vecchi di 10 anni
Gli scanner in servizio sono gli CTX, vecchi di almeno 10 anni e mai rimpiazzati. "Ho persino visto qualcuno staccare la spina e spegnerli per risparmiare elettricità", ha aggiunto uno degli addetti alla sicurezza.Secondo le ultime indagini e le informative giornalistiche, è probabile che l'aereo russo sia stato fatto esplodere in volo tramite un pacco/bomba consegnato, probabilmente, con il rifornimento di vettovaglie fatto in aeroporto.
Ed anche questo è uno dei passaggi a rischio a Sharm.
"La consegna di questo cibo - dice ancora la fonte citata dal report dell'AP - è fatta dagli hotel della zona. Ma l'accesso alla zona aeroportuale è praticamente libera. Gli stessi agenti della sorveglianza chiudono gli occhi davanti a qualche piccolo contributo per non far perdere tempo ai camion per il rifornimento.
In questo modo, dentro un aereo può arrivare di tutto".
Il problema serio della mancanza di controlli negli aeroporti egiziani è oggi emerso con tutta la sua tragica forza, per la morte dei passeggeri dell'Airbus caduto sui monti del Sinai."Alle nostre autorità - riporta sempre la AP citando le proprie fonti - interessa più la forma che la sostanza e spesso è capitato di vedere che queste attrezzature fossero messe in funzione solo in caso di visita di qualche alto funzionario".
Turismo a picco
La bomba sull'Airbusha distrutto anche il turismo egiziano, fonte primaria del PIL nazionale. La Russia, i cui turisti sono maggiormente presenti a Sharm el-Sheikh, sta pensando di inviare circa 40 aerei vuoti per avviare velocemente le operazioni di rimpatrio dei connazionali.Secondo l'agenzia federale russa per la Aviazione Civile, “Rosaviatsia”, quattordici aerei atterreranno a Sharm el-Sheikh, mentre gli altri faranno scalo a Hurghada, dall'altro lato del Mar Rosso, dove è disponibile un aeroporto più capiente.
Per cercare di tamponare l'emorragia di turisti che scappano da Sharm e che hanno disdetto le prenotazioni, il governo egiziano sta evidenziando il proprio impegno nel combattere questa situazione.
Sono stati posti sotto inchiesta coloro che erano in servizio quel giorno; si stanno verificando eventuali "strane" mosse di agenti e funzionari di polizia; si stanno verificando i funzionamenti di tutti gli schemi di sicurezza.
Non deve essere però un rapporto tranquillizzante quello indicato dal Ministero egiziano della Sicurezza, se è vero che dal Ministero degli Esteri italiano, la Farnesina, si è fatto sapere che dei tecnici italiani saranno dislocati a Sharm per verificare le procedure di sicurezza, almeno per quanto riguarda le partenze dei voli italiani.