Troppo presto morire a 23 anni per un banale festino finito in tragedia: una violenza avvenuta senza più il comando delle proprie azioni. Racconta così la cronaca di oggi 6 marzo la morte di Luca Varani, uno studente di 23 anni ucciso al Collatino, un quartiere della provincia romana, dove il giovane si era riunito con gli amici per passare una serata, o meglio un festino a base di tanta droga e alcol.
Niente faceva immaginare cosa sarebbe potuto succedere in quella tragica situazione di 'sballo' data dall'effetto delle sostanze ingerite. Dopo aver perso la 'lucidità' della ragione, hanno infierito sul povero ragazzo massacrandolo a martellate in un'insistente continuità di colpi come a volerlo torturare, fino ad accanirsi su di lui infliggendogli delle coltellate multiple; una di queste ha colpito il suo cuore uccidendolo. L'omicidio è avvenuto nella casa del giovane proprietario 29enne Manuel Foffo, con cui era andato insieme all'amico Marco Prato di 30 anni.
Il risveglio della follia
Dalla denuncia dei fatti il delitto sarebbe avvenuto giovedì notte e si viene a sapere solo oggi del suo evolversi dopo che il proprietario della casa, Manuel Foffo, figlio di ristoratori e studente fuori corso in giurisprudenza, si è presentato sabato sera verso le 21 insieme al padre, presso il comando della compagnia dei carabinieri di piazza Dante.
Il nucleo investigativo della compagnia, comandato dal colonnello Giuseppe Donnarumma, starebbe indagando attualmente sugli avvenimenti che sono intercorsi tra i fatti narrati dal ragazzo e la morte del 23enne Luca Varani. Il ragazzo era incensurato ed è stato trovato morto e steso sul letto completamente nudo, facendo presupporre dai racconti e dalla macabra scoperta della scena, che potrebbe essere deceduto durante la notte tra venerdì e sabato mattino. La scena è stata definita dal comandante del reparto operativo di Roma, con "circostanze inquietanti", mentre comunica che nella stanza dove è stata trovata la vittima nuda sul letto, erano presenti una serie di coltelli e diversi martelli; proprio uno dei coltelli ritrovati sarebbe quello che lo avrebbe ucciso con un colpo diretto al cuore.
Le prime ricostruzioni stabiliscono che il ragazzo sarebbe morto parecchie ore prima del suo ritrovamento e l'autopsia dovrà dare conferma al tempo e alla durata della sua tortura. Il secondo complice, Marco Prato, il ragazzo che aveva portato in casa di Manuel Foffo l'amico Luca Varani, è stato ritrovato dai carabinieri del nucleo operativo in una stanza di hotel, mentre aveva messo in atto il tentato suicidio ingerendo una quantità innumerevole di barbiturici. Portato urgentemente all'ospedale Sandro Pertini gli è stata praticata una lavanda gastrica che gli ha salvato la vita. Attualmente è in stato di fermo in attesa di spiegazioni sulla cronaca dell'omicidio e del suo definitivo eventuale arresto.