L'approvazione forzata della legge El Khomri (una sorta di Jobs Act francese) rischia di far cadere nel caos tutta la Francia. Dopo giorni di manifestazioni, scontri e scioperi in tutto il paese, oggi, senza dubbio, è stata la giornata più critica. Migliaia di giovani si sono riversati tra le strade di Parigi, Nates, Marsiglia, Montpellier, Tolosa e Rennes.
Parigi e la Francia paralizzate:
Solamente oggi nelle piazze della Capitale, c’erano 12.000 persone secondo le autorità e 55.000 per i sindacati.
I manifestanti hanno messo in atto violentissimi scontri con lanci di pietre ed oggetti contundenti contro la polizia, la quale ha risposto con lacrimogeni lanciati sulla folla. Scene violentissime, quasi di guerriglia, si sono registrate a Montparnasse, a Sud della Senna. Il video sotto riportato mostra il vero e proprio assalto ad un'automobile della polizia da parte di alcuni giovani che, dopo aver completamente demolito i vetri, cominciano a lanciare sassi, fumogeni ed altri oggetti, arrivando ad incendiare completamente l'autovettura dopo pochi minuti.
I violenti scioperi, iniziati nella notte tra lunedì e martedì, sono riusciti a bloccare velocemente la maggior parte dei trasporti pubblici della capitale, partendo dalla zona portuale di Le Havre, fino ad arrivare al trasporto urbano. La legge sta dividendo il popolo francese e viene supportata da un solo sindacato (la Cfdt); gli altri sette sindacati principali, (la Cgt, Fo-Force Ouvrière, Fsu, Solidaires, Unef, Unl e Fidl) si stanno opponendo con particolare foga, sin da quando si è cominciato a parlare in Parlamento di questa sorta di Jobs Act alla francese.
Il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, ha annunciato che sono state poste sotto stato di fermo "49 persone, in possesso di armi improprie, acidi, proiettili". Ed ha infine annunciato davanti al Parlamento che ci sarà "massima fermezza" con i violenti. Pronta anche la risposta del presidente Hollande, il quale ha dichiarato: "su questa legge non cederò".
Dopo la crisi dovuta al terrorismo islamico è dunque in arrivo un altro periodo delicatissimo per la Francia ed il popolo francese.