Da pochi giorni negli Stati Uniti D'America i sopravvissuti o i familiari delle vittime dell'attacco terroristico dell'11 settembre 2001 potranno fare causa e richiedere risarcimenti all'Arabia Saudita.
Secondo quanto riportato da un articolo del "Corriere della Sera", tale novità è stata possibile grazie all'approvazione unanime di una legge che può diventare esecutiva se verrà anche approvata dalla Camera e firmata dal presidente Barack Hussein Obama, il quale si è detto comunque contrario.
La 'mano' dell'Arabia Saudita dietro l'11 settembre ?
Ufficialmente l'Arabia Saudita nega ogni tipo di coinvolgimento nella tragica vicenda dell'11 settembre 2001, ma da un po' di tempo a questa parte stanno aumentando i dubbi su quanto sia rassicurante tale posizione di Ryad.
Negli USA, la poco fiducia nell'Arabia non è mai stata così forte e le relazioni diplomatiche e geopolitiche tra i due paesi ne stanno risentendo molto, tutto ciò anche dopo il recente avvicinamento degli States all'Iran, storico nemico di Casa Saud.
Ultimamente, si è parlato anche di un dossier che a quanto pare conterebbe "verità scottanti" sull'11 settembre 2001 e sui sospettati legami che parte dei vertici dell'Arabia Saudita avrebbe avuto con la rete di Al Qaeda e del defunto Osama Bin Laden.
I legami tra l'Arabia Saudita e l'estremismo islamista internazionale
Vero o meno il sospettato e/o presunto legame dell'Arabia Saudita con gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001, ciò che risulta indubbio è che gli strateghi di Ryad hanno sostenuto per diverso tempo l'islamismo radicale nel mondo, facendosi promotori della diffusione internazionale del wahabismo, l'interpretazione estremista dominante in Arabia e considerata, insieme al salafismo, come base "teologica" e/o "ideologica" di molte organizzazioni legate all'estremismo islamista, come la stessa Al Qaeda o come l'Isis.
Per completezza di informazione, c'è da segnalare che comunque tra l'Arabia e la maggior parte delle organizzazioni fondamentaliste e/o islamiste radicali non corre buon sangue a causa del benessere materiale di cui gode Casa Saud e l'Arabia nonché per i rapporti strategici e/o utilitaristici di essa con l'Occidente "infedele".