"Buon vino fa buon sangue”. Probabilmente non la pensano così i quasi due milioni di italiani che, negli ultimi cinque anni, hanno ridotto (se non abbandonato del tutto) il consumo di bevande alcoliche. Secondo un recentissimo studio, effettuato da Nilsen per conto di Federvini (la federazione italiana industriali, produttori, esportatori e importatori di vini e affini), è vero che circa 32,2 milioni d’italiani continuano a consumare bevande alcoliche anche se, fortunatamente, è notevolmente diminuita la frequenza del bere, che passa da 4 volte a 3,6 la settimana.
Insomma, mezzo bicchiere di vino al giorno leva il medico di torno.
LA SITUAZIONE. Consultando i dati della ricerca si legge che il vino rosso, in particolare al Sud, e quello bianco (al Nord) rimangono i prodottipiù diffusi nelle tavole degli italiani (e non solo) anche se il consumo del mercato interno è diminuito circa del cinque per cento. In elevata flessione anche la vendita e il consumo di liquori, circa il 30 per cento in meno, dei distillati (- 17 per cento) e dei cocktail alcolici (- 31 per cento). Riescono ancora a tenere un primato positivo gli champagne, gli spumanti e il prosecco che, insieme agli aperitivi alcolici, sembrano non passare mai di moda.
IL MADE IN ITALY. E comunque, se da una parte i consumi interni sono calati notevolmente, dall’altra le esportazioni continuano a dare risultati molto soddisfacenti, sopratutto negli Stati Uniti dove il prodotto Made in Italyè ormai diventato un cult.
Basta pensare, infatti, che l’anno scorso l’Italia ha esportato vini e mosti per un valore pari a 5,5 miliardi di euro (21 milioni di ettolitri) e appunto gli Usa rappresentano il mercato più recettivocon 1,2 miliardi di Euro. In Europa, invece, la Germania si conferma come primo acquirente seguita immediatamente dall’Inghilterra.
LA CRISI.In effetti, almeno secondo Federvini, questo calo vertiginoso di vendite e consumo in Italia è molto probabilmente generato anche dalla pessima situazione economica. Anche perché le accise sulle bevande alcoliche sono aumentate notevolmente, almeno secondo il presidente di Federvini, Sandro Boscaini, che oggi a Roma, in occasione dell'assemblea generale 2016, ha approvato la relazione dello scorso anno sull'attività della Federazione. Insomma, la crisi finanziaria degli ultimi anni ha privato molti italiani anche di un buon bicchiere di vino.