Un'intera famiglia di Ostuni, in provincia di Brindisi, si è ritrovata costretta agli arresti domiciliari e sbattuta sulla cronaca locale - con tanto di nome e cognome delle persone coinvolte - dopo che i Carabinieri hanno scoperto che i componenti della stessa, un padre di 74 anni, una madre di 66 anni e la figlia di 36 erano dediti alla coltivazione di marijuana, che secondo gli inquirenti, che da mesi monitoravano gli indagati, una volta pronta per l'uso sarebbe stata destinata al mercato.
In totale sono state poste sotto sequestro 15 piante di canapa indiana, alcune delle quali già raccolte, ed alcune decine di grammi di sostanza già essiccata.
Una coltivazione in giardino e piante già raccolte in garage
Quando i Carabinieri sono intervenuti hanno trovato la madre nei pressi di una coltivazione di sette piante di canapa, mentre cercava di estirparne alcune. I militari hanno pertanto passato al setaccio l'abitazione della famiglia e le pertinenze, scovando in garage altre otto piante già raccolte ed essiccate, mentre dalla perquisizione domiciliare è saltato fuori un quantitativo di 37 grammi di marijuana e 1 di hashish nella disponibilità dei genitori e 10 grammi tra erba e hashish nell'alloggio della figlia.
Sono finiti ai domiciliari
Le piante sequestrate erano destinate ad essere spacciate oppure all'uso personale dei componenti del nucleo familiare? In attesa di chiarire questo aspetto - che inciderà moltissimo sulla sorte processuale delle persone coinvolte- i componenti della famiglia sono stati arrestati, ma essendo incensurati gli è stato concesso il beneficio degli arresti domiciliari. La notizia ha suscitato un certo clamore, ma non è la prima volta che una intera famiglia finisce nei guai per una coltivazione illegale: a Maggio scorso i Carabinieri di Ospedaletti, in provincia di Sanremo, hanno arrestato un'intera famiglia che aveva allestito una piantagione ed un laboratorio per la lavorazione della sostanza all'interno di una ampia serra.
La presa di posizione di Freeweed
Pur relegata alle cronache locali la notizia non è sfuggita agli attivisti antiproibizionisti di Freeweed, che da anni promuovono campagne informative in favore della legalizzazione della cannabis.
"15 piante possedute da 3 persone sono una quantità allineata a quella del ddl cannabis legale" scrive su Facebook Stefano Armanasco, presidente dell'associazione, facendo riferimento alla proposta di legge antiproibizionista che il 25 Luglio scorso è sbarcata alla Camera dei Deputati, sottoscritta da oltre 200 parlamentari dei vari schieramenti.