A Groznyj, in Cecenia, dal 25 al 27 Agosto si è tenuto un Congresso, patrocinato da Putin e dal Presidente Egiziano Al-Sisi, che ha visto la partecipazione di circa 200 autorità rappresentative della religione musulmana, studiosi del Corano e pensatori islamici, provenienti dall'Europa, dall'Egitto, dal Sudan e da diversi Paesi mediorientali (Giordania, Siria, etc).

Presenti anche numerose personalità del mondo Arabo tra le quali il Gran Mufti d'Egitto, Cheikh Chawki Allam, quello di Damasco, Abdel Fattah al Bezm, il pensatore Adnan Ibrhaim, il predicatore Yemenita Ali al Jafri e molte altre.

La notizia dell'evento, che ha di molto rafforzato i rapporti tra Russia ed Egitto, è stata completamente ignorata dai mass media Europei, ma ci è giunta attraverso il sito AsiaNews.

L'obiettivo che forse non è piaciuto ai potenti Occidentali

Una delle finalità dell'incontro era quella di riunire il maggior numero di personalità musulmane per esautorare il Wahhabismo Saudita, svelando la sua reale natura, foriero, secondo i partecipanti, di terrorismo.

Il wahhabismo è una concezione ultraortodossa e conservatrice dell'Islam sunnita, di per sé già estremamente rigido, e rappresenta la confessione dominante professata in Arabia Saudita. Si tratterebbe di una pericolosa distorsione del sunnismo che sfocia inevitabilmente nel terrorismo.

Il comunicato finale e condiviso del Congresso auspica un cambiamento di rotta del wahhabismo salafita predicato in Arabia Saudita e per questo non incluso nella lista dei gruppi sunniti ufficialmente riconosciuti.

Il pericolo principale della dottrina è la pretesa di voler rappresentare tutto il mondo musulmano e di imporsi come rappresentante ufficiale del sunnismo, evenienza che farebbe dell'Arabia Saudita il più potente Paese Islamico.

La soluzione per la correzione del tiro individuata nella Cultura

L'incontro si è concluso con la formulazione di alcune proposte tra le quali quella della realizzazione di un Canale TV Russo, concorrente di Al-Jazira, per divulgare il vero messaggio sunnita.

Un altro progetto riguarda la creazione, in Cecenia, di un centro per lo studio del sunnismo, e per l'analisi, la critica e la confutazione scientifica del pensiero wahhabita, al fine di arginare il fondamentalismo e le sue implicazioni. Il Congresso si è proposto inoltre di "ritornare alle scuole di grande conoscenza", escludendo quelle religiose Saudite.

La scomposta reazione di Riyad e dell'Imam de La Mecca

Ovviamente la reazione dell'Arabia Saudita è stata immediata. Il Governo di Riyad ha subito definito il Presidente Ceceno, Ramzan Kadyrov, "un sufi delirante", perché colpevole di aver ospitato l'evento, e ha bocciato il Congresso stigmatizzandolo come "deludente".

Ancora più scomposta la reazione dell'Imam della Grande Moschea de La Mecca, Abdul Rahman Ibn Abdul Aziz as- Sudais, che ha richiamato i fedeli allo sterminio giudaico e cristiano: "Oh, Allah, concedete la vittoria, la dignità e la forza ai nostri fratelli mujahidin (jihadisti) dello Yemen, della Siria, dell'Iraq e di tutto il mondo. Date loro la vittoria sui perfidi Giudei e sui maligni Cristiani".

La "preghiera", recitata il 4 Settembre, è stata trasmessa dal Canale Televisivo Egiziano Al-Qahera Wal Nas.

Sfavorevole al Congresso con cognizione di causa

Kamel Abderrahmani, Algerino musulmano, linguista e studioso dell'Islam, che più volte ha criticato le posizioni oltranziste ed ipocrite degli islamici proprio sul sito di AsiaNews, si è così espresso: "Se si guarda bene e si analizza in modo minuzioso la corrente sunnita, non vedremo alcuna differenza fra l'uno e l'altro. Malgrado il divorzio proclamato la settimana scorsa, io rimango fermo nel dire che la corrente sunnita e la corrente wahhabita sono identiche. La sola differenza sta nel nome".