Un nuovo scatto del rover Curiosity, diffuso dalla NASA, ha messo in fibrillazione gli ufologi convinti dell'esistenza di una vita aliena passata su Marte. La nuova foto raffigurerebbe le vestigia di un antico muro. Negli ultimi due anni, il numero di immagini che mostra simili 'anomalie' presenti sul pianeta rosso è aumentato notevolmente. Questo dipende dall'intensa attività del rover che, dal 2012 ad oggi, ha inviato più di 180 000 scatti della superficie marziana e ognuno di essi è stato analizzato nel dettaglio, mostrando, a volte, effetti ottici illusori dovuti al fenomeno della pareidolia.

Pareidolia marziana: quando il cervello cerca quello che conosce

Molti degli oggetti riconosciuti su Marte potrebbero, in realtà, non esistere ed essere frutto di pareidolia, ossia di quella illusione ottica dovuta alla propensione del nostro cervello di razionalizzare e, quindi, di dare un senso alle immagini astratte, associandole ad oggetti conosciuti. Un paradosso della ragione che ci porta a vedere cose dove non sono. Ad alimentare le illusioni marziane potrebbero essere le ombre, le polveri e la mancanza di riferimenti di strutture artificiali reali, circostanze che lascerebbero intravedere qualunque oggetto nei luoghi rocciosi a seconda dell'angolazione della luce che illumina le aree analizzate.

Questa volta sono un muro e una scala

Eppure per gli ufologi le strutture marziane sono reali.

Dopo le curiose foto inviate dalla sonda Viking 1, che avrebbero immortalato delle piramidi e il volto di una Sfinge, e dopo altre immagini nelle quali gli ufologi avrebbero riconosciuto oggetti 'insoliti' per il luogo, questa volta Curiosity avrebbe fotografato quella che sembrerebbe una struttura assimilabile ai resti di un muro.

Nelle nuove immagini si scorgerebbero, in pieno deserto, le pietre squadrate che lo costituirebbero. Visibile anche una struttura in pietra che richiamerebbe alla mente le rovine di una scala. Le foto sono realmente suggestive, ma questo non è sufficiente per stabilire se si tratta di strutture artificiali o del prodotto naturale delle attività erosive del vento sulla roccia.

Secondo gli esperti in campo ufologico, la NASA ci starebbe nascondendo la verità sul pianeta, ma alla domanda del perché dovrebbe farlo se poi diffonde le foto nessuno ha dato ancora una risposta plausibile. A supporto della tesi dei cacciatori di vite aliene spiccano le ipotesi di John Brandenburg, fisico del plasma presso la Orbital Technologies di Madison, secondo il quale gli alieni avrebbero distrutto la civiltà marziana, usando ordigni nucleari.

Intanto la NASA riconferma la sua missione esplorativa

La NASA, intanto, ha prorogato di due anni la missione Mars Science Laboratory. Curiosity continuerà, quindi, ad inviare immagini per il prossimo biennio.

La nuova frontiera consiste nell'esplorazione del Monte Sharp, collocato in una zona dove in passato erano presenti, con molta probabilità, dei laghi.

Il nuovo traguardo della missione è, infatti, quello di studiare luoghi argillosi del pianeta, dotati di un certo tasso di umidità. Lo studio dei sedimenti fangosi, nei quali Curiosity si è già imbattuto, potrebbe fornire informazioni sulla durata dei requisiti necessari, tra i quali l'acqua, che avrebbero favorito lo sviluppo di forme vitali.

La NASA decisa a scoprire i segreti di Marte. Il concorso

Per gli scienziati della NASA il rover Curiosity è limitativo per gli studi del pianeta, perciò stanno pensando a nuove macchine destinate ad una analisi più accurata e ad una attività di tipo pratico per poterle affiancare agli astronauti che presto sbarcheranno sul pianeta. Per raggiungere lo scopo in tempi brevi, la NASA ha indetto un concorso internazionale per la creazione di un robonauta virtuale salvavita.

Tra le competenze richieste la riparazione di un pannello solare danneggiato e la risoluzione dei problemi relativi alla perdita di habitat.

Ai vincitori del concorso sarà corrisposto un premio pari ad 1 milione di Dollari.