Massimo Bossetti è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, trovata morta in un campo di Chignolo d'Isola in provincia di Bergamo, dopo che era stata abbandonata lì oramai morente. Le motivazioni che hanno portato a tale condanna sono contenute nelle 158 pagine in mano alla giustizia, dove si imputa all'operaio di Mapello un "omicidio di inaudita violenza, commesso in seguito al rifiuto da parte della ragazza alle sue avances sessuali".
Nelle pagine che contengono l'insieme delle prove, si parla di "una reazione di sadismo e inaudita violenza, del quale fino a quel momento Massimo Bossetti non aveva mai dato prova".
L'analisi dei fatti
La Corte d'Assise di Bergamo che il giorno 1° luglio di quest'anno ha condannato Masimo Bossetti all'ergastolo, in sostanza ha focalizzato tutto intorno al momento in cui è avvenuto il fatto. Omicidio non premeditato, ma una reazione improvvisa che si è scatenata dal rifiuto della ragazza, del quale probabilmente non si aspettava. A quel punto ha perso il controllo di sé stesso e ha reagito con brutale violenza uccidendo Yara Gambirasio.
Il sadismo mostrato nel commettere l'assasinio è stata un'aggravante notevole che ha pesato sulla condanna definitiva.
L'aggravante delle sevizie e il Dna ignoto 1
I giudici hanno spiegato così l'aggravante delle sevizie e della crudeltà: "quanto abbiamo visto in questo caso, ci svela il vero animo malvagio dell'imputato. In sostanza sono state considerate così le due aggravanti: le sevizie in termini oggettivi e prevalentemente fisici, mentre la crudeltà è nell'appagamento che l'imputato ha mostrato nell'arrecare dolore senza mostrare alcuna pietà e compassione dopo averlo fatto". Si è anche voluto sfatare il mito erroneo per cui l'analisi del Dna non fosse corretta. L'analisi è stata fatta in maniera regolare e rispettando tutti i parametri della comunità scientifica internazionale, i giudici spiegano anche, che è stata proprio la presenza del Dna sul corpo di Yara ad inchiodare Massimo Bossetti che corrisponde in maniera inequivocabile al profilio genetico di ignoto 1, caratterizzato dalla corrispondenza di numerosi marcatori Str. Massimo Bossetti continua comunque a dichiararsi estraneo alla vicenda, e lo fa da sempre anche in maniera molto forte.