Forza Nuova era in prima linea tra i responsabili del caos avvenuto sabato 9 ottobre, quando la manifestazione contro il Green Pass si è trasformata in uno scontro tra manifestanti e forze dell'ordine. Come si è potuto evincere dalle parole pronunciate da diversi leader politici il Paese si trova di fronte a una situazione che va al di là di quelli che sono i meri pensieri politici, esasperati dalla matrice chiaramente fascista dell'azione di Forza Nuova.
Forza Nuova e green pass
Il Governo non ha scelto di lasciar correre quanto accaduto ma di intervenire con fermezza a partire dalla mozione proposta dal Partido democratico per sciogliere il movimento di ultra destra.
Si tratta di una decisione che nella storia dell'Italia repubblicana rappresenterebbe una novità assoluta. Infatti, il premier Mario Draghi starebbe valutando di sciogliere per decreto la formazione Politica Forza Nuova, formazione di estrema destra di ispirazione neofascista. Secondo il premier si tratterebbe di una "decisione dovuta" in quanto Forza Nuova ha animato le violenze scatenate durante la manifestazione del 9 ottobre a Roma promossa contro il green pass.
Scioglimento Forza Nuova: gli ostacoli
Se da una parte Forza Nuova rischia molto per la volontà di Draghi e di altri leader politici di procedere allo scioglimento, ci sono ostacoli che potrebbero bloccare il procedimento. Sono almeno due le ragioni che stanno facendo temporeggiare il premier.
La prima è quella legata al modo di procedere, ovvero che per agire in punta di diritto sarebbe necessaria una sentenza. Per essere più chiari, non si può agire per forza definitiva, come si precisa nel precedente di Ordine Nuovo sciolto del 1973.
Il secondo aspetto è quello che riguarda l'approvazione. Per essere più precisi, sappiamo che qualsiasi sia la scelta finale di Mario Draghi, per intervenire ci si dovrà muovere tramite decreto da approvare in Consiglio dei ministri.
Si tratta quindi di un ulteriore scoglio da affrontare, visto che non è ancora chiaro quali e quante saranno le forze politiche in accordo con la decisione.
Forza Nuova e la legge Scelba
In soccorso del premier potrebbe entrare in gioco la legge Scelba del 20 giugno 1952, secondo la quale il Governo ha la facoltà di intervenire "in casi straordinari di necessità e di urgenza".
In pratica, con il decreto si permette al Governo di agire quando un movimento sceglie di usare la violenza "quale metodo di lotta politico". Non solo, anche nel caso in cui lo stesso vada a "denigrare la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza".