Due extracomunitari di origine afghana, ufficialmente "profughi" ospitati dal Centro di prima accoglienza Cavarzerani, hanno aggredito, con calci e pugni, i passanti che circolavano nei pressi di Borgo Stazione (Udine). I due protagonisti si erano già distinti, nella giornata del 26 luglio scorso, per aver partecipato ad una rissa.

Il nuovo episodio di violenza risale alla sera del 5 agosto quando, sotto l'effetto dell'alcool, hanno cominciato, senza un apparente motivo, ad inveire contro i passanti, fino a danneggiare le vetrine dei negozi ed alcune automobili, aggredendo, poi, una ragazza.

Secondo le testimonianze i due si sono, inoltre, scagliati contro i passanti sferrando pugni e calci fino a che, esausti, hanno abbandonato la scena recandosi verso Via Leopardi, dove le Forze dell'Ordine, allertate dai presenti, hanno finalmente eseguito l'arresto.

Il Centro di prima accoglienza Cavarzerani difeso ad oltranza dalla CRI

Come riportato dal Messaggero Veneto del 3 agosto 2016, la struttura-teatro tra l'altro di forti tensioni interne sfociate in una rivolta a causa delle proteste degli ospiti inerenti alla qualità dei pasti, ai presupposti di accoglienza e ai livori intercorrenti tra i diversi gruppi etnici presenti di cultura differente- rimane "un modello anche per altri comuni e città d'Italia", come dichiarato dalla CRIrelativamente ai temi dell'emergenza e dell'immigrazione che il Paese si trova a dover affrontare.

Nei fatti l'ex caserma, che avrebbe dovuto ospitare 90 extracomunitari, si trova a fare i conti con una presenza di immigrati che, in alcuni momenti, sfiora le 1000 unità. Nonostante i richiami della Parlamentare Europea Elly Schlein, PD, secondo la quale il centro Cavarzerani oggi non rappresenterebbe una struttura idonea ad ospitare i richiedenti asilo a causa dell'eccessivo numero di presenze, la CRI, con il supporto di Antonella Nonino, Assessore di Udine ai Diritti dell'inclusione sociale, ha continuato a sostenere le ragioni della Comunità, definendola "esemplare" in virtù dei servizi offerti agli ospiti.

Sarà anche vero, ma la struttura è, in realtà, al collasso. I cittadini autoctoni, d'altra parte, non devono avere la stessa percezione della CRI se si valuta la loro crescente preoccupazione per l'atteggiamento aggressivo degli ospiti che ha provocato, sovente, il caos in città: dai comportamenti violenti, agli episodi di molestia e droga, fino alle schermaglie sfociate in risse e rivolte.

Odio e violenza che si riflette sulla popolazione che subisce senza comprenderne i motivi. L'ennesimo episodio di Borgo Stazione ne è la conferma.

Il 4 settembre la richiesta di aiuto di Tusk al G20

Appena tre giorni fa, nel suo intervento al Summit del 2016 di Hangzhou, il Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, si è rivolto alla comunità del G20 chiedendo la condivisione della responsabilità relativa all'emergenza dei profughi.

Secondo il Presidente la possibilità dell'Europa di accogliere altri immigrati è oramai al limite, soprattutto se si considerano i prossimi arrivi di rifugiati, senza contare quelli dei migranti clandestini. Le previsioni infatti parlano di 65 milioni di profughi in arrivo, dei quali 4 milioni sono solo siriani. La situazione appare più che mai insostenibile e incontrollabile. Il timore è che episodi come quelli di Udine diventino la regola del nostro prossimo futuro.