Sono quattro i giovanissimi profughi, tutti minorenni, finiti in manette lunedì pomeriggio con l’accusa di estorsione e danneggiamento. Due sono originari del Gambia, uno invece è nigeriano. Hanno un’età compresa tra i 15 e i 17 anni e, secondo l’accusa, avrebbero aggredito e minacciato i responsabili e gli operatori della struttura d’accoglienza di Quartu Sant’Elena, cittadina a pochi passi da Cagliari, in Sardegna, dove erano ospiti da circa un anno. L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal giudice per le indagini del Tribunale dei Minori di Cagliari ed eseguita dagli agenti di Polizia del Commissariato di Quartu, che hanno accompagnato i quattro nel carcere minorile di Quartucciu.

Storie di ordinaria follia

Le violenze sarebbero state attuate per ottenere i tanto ambiti “pocket money” (una sorta di diaria giornaliera a cui hanno diritto i profughi ospiti delle strutture d’accoglienza) ma che a loro non spettava assolutamente.

“In più occasioni – riporta l’agenzia Ansa – avrebbero minacciato di far saltare in aria la struttura in cui erano ospiti. E in più pretendevano cibo diverso, e secondo loro migliore, da quello che veniva distribuito agli altri profughi della comunità”. In occasioni differenti un’operatrice d’assistenza sarebbe addirittura stata fatta cadere mentre consegnava il cibo, per poi essere aggredita e derubata dagli alimenti che avrebbe dovuto consegnare anche agli altri ospiti della struttura.

Da qui la denuncia alla Polizia.

Le indagini

Le violenze erano iniziate a metà luglio – hanno accertato gli agenti di Polizia del commissariato di Quartu - e stavano iniziando ad assumere un tono preoccupante. Passare dalle provocazioni e dalle minacce verbali a quelle fisiche, infatti, è stato un attimo. Il tutto poi condito da episodi di danneggiamento alla struttura che gli accoglieva: avrebbero infatti iniziato a danneggiare senza senso le porte e i mobili della struttura che molto spesso venivano presi a calci e distrutti.

Avrebberoaddirittura più volte staccato il contatore dell’energia elettrica lasciando la comunità senza luce. Ieri pomeriggio, però, gli agenti di Polizia del Commissariato di Quartu, dopo lunghe e impegnative indagini, sono andati ad arrestarli e ora si trovano rinchiusi in una cella del carcere minorile di Quartucciu.