La 'pausa umanitaria', concessa dal governo siriano e dalla Russia per permettere i soccorsi a migliaia di civili ad Aleppo, è in vigore da stamani ma ci sarebbero già state violazioni. Nella zona di Bustan al-Qasr, infatti, un gruppo armato ha aperto il fuoco su un corridoio umanitario, "colpi esplosi con mortai ed armi di piccolo calibro" ha detto il corrispondente dell'agenzia di stampa russa "Ria Novosti".

La paternità dell'attacco è stata attribuita a gruppi ribelli che tanto Mosca quanto Damasco hanno definito "terroristi".

Ritirata documentata

Oltre che per i soccorsi ai civili, l'iniziativa predisposta da Mosca e Damasco è importante perché è stata concessa ai miliziani ribelli la possibilità di lasciare Aleppo senza ulteriori spargimenti di sangue. Il ministero della difesa russo, con il supporto del dipartimento di informatica e comunicazioni di massa, ha organizzato la diretta online, attraverso videocamere a circuito chiuso e droni, della ritirata dei miliziani dalla città. Il video è disponibile presso il sito ufficiale del ministero.

Nonostante quanto accaduto stamani, il comando russo ha fatto sapere che la tregua proseguirà. Inizialmente erano state concesse otto ore, due giorni fa il Cremlino ha annunciato la sospensione dei raid aerei. Successivamente, considerato che il tempo disponibile è stato giudicato "troppo esiguo" dalle Nazioni Unite, la pausa è stata prolungata di tre ore ma non è escluso che, se tutto va secondo i piani prestabiliti con l'uscita dei civili e di parte dei miliziani ribelli da Aleppo, possa essere ulteriormente estesa. La Russia ha premuto, in particolare, su Turchia, Arabia Saudita e Qatar affinché i rispettivi governi operino la richiesta "distinzione" tra ribelli moderati e miliziani jihadisti, i componenti dell'ex Fronte Al Nusra che Mosca considera "terroristi".

La Turchia bombarda i curdi

Contemporaneamente alla tregua ad Aleppo, nuovi venti di guerra soffiano nel nord del Paese. Oltre 20 raid aerei, infatti, sono stati effettuati dall'aviazione turca nei confronti del miliziani dell'Ypg, le unità di protezione del popolo curdo, considerati "terroristi" da Ankara. Nella nota ufficiale del comando turco, è stato reso noto che circa 200 miliziani curdi sono rimasti uccisi nelle azioni che hanno inoltre portato alla distruzione di armi e mezzi corazzati.

Incontro Merkel-Hollande-Putin

Intanto il presidente francese, Francois Hollande, e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, hanno incontrato il presidente russo, Vladimir Putin, a Berlino. Da Francia e Germania è partito l'appello alla Russia di "prolungare ulteriormente la tregua, fermando definitivamente i raid su Aleppo".

Una conversazione che ha avuto anche toni duri, considerato che tanto Hollande quanto la Merkel hanno definito "inumani" i bombardamenti. Entrambi i leader hanno chiesto al Cremlino di usare la sua influenza presso il presidente siriano Bashar al-Assad "che non può usare la lotta al terrorismo come scusa per bombardare una città in cui vivono 300 mila persone".

Pinotti: 'Necessario il riavvicinamento a Mosca'

Sulla questione è intervenuto anche il ministro italiano della difesa, Roberta Pinotti. L'esponente del governo renzi ha puntato l'attenzione sulla "necessità che l'Occidente si riavvicini alla Russia, dopo le tensioni delle ultime settimane, per creare un fronte comune contro il terrorismo".

Sul prossimo invio di militari italiani al confine con la Russia, il ministro Pinotti ha puntualizzato che "si tratta di una decisione NATO per rassicurare i Paesi dell'est, ma l'Italia continua a sostenere il dialogo con Mosca".