Dalle 10 di stamani, ora locale (erano le 9 in Italia), i raid aerei su Aleppo sono stati sospesi. A darne comunicazione è stato direttamente il ministero della difesa di Mosca. La decisione si è resa necessaria per dare modo di prepararela tregua umanitaria già decisa per il prossimo 20 ottobre. L'intezione della Russia, di concerto con il governo siriano, è quella di permettere al più alto numero di civili di mettersi in salvo e portare cure mediche e viveri alla popolazione di Aleppo, ormai ridotta allo stremo delle forze, dopo mesi di assedio caratterizzati da bombardamenti aerei e combattimenti strada per strada.

Ma è anche un modo per risolvere la questione legata alla martoriata città con il minor spargimento di sangue possibile. Verrà infatti consentito alle milizie ribelli di ritirarsi da Aleppo est.

L'ultima possibilità di evitare un'ulteriore carneficina

Secondo quanto dichiarato dal ministro della difesa russo, Sergej Shoigu, "la sospensione anticipata dei bombardamenti è necessaria per introdurre la tregua umanitaria del prossimo 20 ottobre". Pertanto, da questa mattina, "tutti i raid delle forze aeree russe e siriane sulla zona di Aleppo sono sospesi". Dall'esponente del Cremlino c'è anche l'invio diretto alle milizie ribelli di lasciare Aleppo est senza ulteriori combattimenti. "Le truppe siriane saranno dislocate ad una distanza che permetterà la ritirata ai miliziani".

In tal senso, Mosca ha lanciato un appello ai Paesi che hanno "influenza sulle milizie ribelli", affinché avanzino una proposta per convicere i capi "a fermare i combattimenti e lasciare Aleppo est".

Il dialogo con Turchia, Arabia Saudita e Qatar

Tra i punti che sono stati discussi lo scorso fine settimana a Losanna, la Russia ha spinto nuovamente sulla necessità, da parte dei Paesi che hanno sostenuto la rivolta anti-Assad, di dissociare le milizie jiahdiste dell'ex Fronte Al Nusra dai ribelli moderati.

Cosa non facile, perchè i miliziani islamisti oggi costituiscono lo zoccolo duro delle forze militari d'opposizione presenti ad Aleppo. Dopo il vertice di Losanna, concluso con un 'nulla di fatto', sono comunque previsti ulteriori incontri con i rappresentanti di Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita e Qatar. Gli esponenti di questi ultimi tre Paesi, infatti, avrebbero intenzione di intervenire sui gruppi ribelli e tentare di isolare i combattenti jihadisti. "I miliziani di Al Nusra devono essere sconfitti, non c'è altra soluzione", ha detto l'ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vitaly Churkin.