“Dammi 12 mila euro altrimenti le tue foto con l’amante le vedrà tuo marito”. Parole pesanti e minacciose che hanno fatto vivere nel terrore e nell’incubo una donna sassarese, sposata e con figli, che per mesi e mesi è stata ricattata dai suoi aguzzini (tre) che la minacciavano continuamente di diffondere i presunti scattipiccanti effettuati con il suo amante (anche lui presunto) mentre erano nudi e attorcigliati, a pochi passi da una pineta di Alghero.Minacce pesanti e ripetute più volte nel tempo che poi hanno fatto scattare una denuncia che ieri, mercoledì, ha fatto aprire un processo per tentata estorsione nei confronti del sassarese Gonario Marras, 54 anni e di William Pinna, 36 anni, di Nulvi.

La terza persona coinvolta nel ricatto è morta. Il dibattimento, dopo tutte le formalità di rito, è stato rinviato al 5 aprile, giorno in cui verrà sentita la donna vittima del ricatto. Le indagini sono state effettuatedalla Polizia.

Una casualità

I fatti contestati ai due imputati risalgono al dicembre del 2014. Un confidente della Polizia, che spesso frequentava un Internet Point in città, aveva sentito due uomini che discutevano di una lettera, di alcune foto compromettenti e di una donna da ricattare. Proprio in quel locale, i presunti estorsori avevano costruito e scritto la missivada inviare alla malcapitata. Peccato però che quando sono andata via dall’Internet Point, hanno dimenticato la bozza della letteranel computer che è stata letta dall’informatore il quale, senza nemmeno pensarci un secondo, ha immediatamente allertato gli agenti di Polizia che hanno subito avviato le indagini per risalire all’identità della donna.

Vittima e carnefice

Il fatto più curioso e che nel processo è entrato anche chi, in teoria, sarebbe dovuta essere una delle vittime. Stiamo parlando diGonario Marras, che per primo aveva detto alla donna che c’era un investigatore privato che l’aveva contattato per chiedere dei soldi per le “famose” foto. Dopo un momento di smarrimento, la donna però aveva deciso di vederci chiaro e, dopo una serie di messaggi telefonici in cui si contrattava il prezzo da pagare, si era deciso di abbassare la richiesta: non più 12 ma 7 mila euro per distruggere le foto.Detto, fatto.

Addirittura Marras si era offerto volontario per consegnare i soldi al presunto investigatore e ricattatore. Purtroppo per lui, la Polizia era già stata informata e all’appuntamento la donna ci è andata accompagnata. Non solo dal suo presunto aguzzino, ma anche dalla Polizia che ha fatto scattare le manette ai polsi dei suoi presunti estorsori.