Oggi doveva essere il giorno della memoria. Memoria della strage di 3 anni fa, a Lampedusa, quando di morti se ne contarono 386, in uno dei naufragi più tragici che la storia dei migranti ricordi. Una giornata istituita perché nulla di quei terribili eventi andasse perduto, soprattutto oggi che la questione migranti torna ad essere notizia in primo piano, complice il referendum "mancato" in Ungheria.
Le condizioni del tempo, improvvisamente migliorate, hanno fatto sì che proprio in questo giorno molti abbiano deciso di sfidare la sorte, e attraversare il tratto che separa le coste nordafricane dalla Sicilia. Si contano 5.648 persone soccorse - tra uomini, donne e bambini -, un bilancio destinato ad aumentare, poiché le operazioni sono ancora in corso. 36 i barconi della speranza che i soccorritori hanno individuato, 9 i cadaveri recuperati, di cui 7 su uno stesso barcone, 1 su un altro e l'ultimo, soccorso ancora in vita ma in gravissime condizioni, deceduto durante il tragitto verso la terra ferma, dopo il suo recupero.
Un numero apocalittico, che ha messo a dura prova i soccorsi. Le etnie dei profughi sono le più disparate: provengono dall'Eritrea, dalla Somalia, dal Chad, dall'Etiopia, dalla Palestina, dall'Egitto e dal Sudan. Le forze messe in campo, tra Guardia Costiera, Marina Militare ed Organizzazioni non governative, sono ingentissime.
Mattarella: basta cecità e indifferenza
Proprio oggi, il Presidente Mattarella ha esposto il suo pensiero, nel corso delle commemorazioni tenutesi a Lampedusa. Ha bacchettato un pò tutti: l'indifferenza dell'opinione pubblica verso un dramma di questa portata, la cecità delle istituzioni e delle classi dirigenti. Un fenomeno che il Mattarella definisce "di portata inedita e, per certi versi, epocale" e che necessita di tutti gli sforzi possibili: bisogna "mettere in campo tutta l'intelligenza, l'umanità, la capacità organizzativa per coordinare gli sforzi in ambito europeo".
Intanto, per gli avvenimenti del 3 ottobre 2013, è definitiva la sentenza della Cassazione, che ha confermato la condanna a 30 anni comminata al somalo Mouhamud Elmi Muhidin, l'unico scafista catturato. Tragico l'evento, reso ancora più disumano dal rogo volutamente provocato dagli scafisti, non appena il barcone arrivò a poche miglia dalle coste lampedusane.