Vestitini da bimba estivi, cappottini invernali, mantelle di lana con pon pon e ancora scarpine, tutto rigorosamente démodé. Una piccola e preziosa collezione di abiti vintage, racchiusa in modo ordinato in un bagaglio d'altri tempi. Si infittisce, e sembra non trovare soluzione, il mistero della "valigia comparsa" sul secondo binario della stazione di Altoreno Terme (BO).
La strana scoperta era stata raccontata e portata all'attenzione nazionale dall'Agente Lisa, la poliziotta virtuale che spopola sui social network, pubblicizzando ogni giorno il lavoro della Polizia di Stato.
Proprio Lisa aveva pubblicato foto e segnalazione, con la speranza che il proprietario o qualcuno riconoscesse quegli oggetti e ne rivendicasse la proprietà. Una storia così particolare da suscitare la curiosità di centinaia e centinaia di utenti, ognuno pronto a dire la sua. E così c'è il sognatore che ipotizza "una porta temporale e un viaggiatore venuto dal passato", chi invece -lasciando da parte la fantasia - parla di "campagna pubblicitaria", chi ancora crede che sia stata lasciata lì da un'anziana signora smemorata. Un rompicapo che ha aguzzato la mente degli improvvisati 'Sherlock Holmes' che, zoom alla mano, hanno tentato di risolvere il caso.
La storia della valigia comparsa
Una valigia di stoffa, anni '60, fu ritrovata il 30 luglio scorso, nella stazione del paese in provincia di Bologna, al suo interno erano perfettamente conservati alcuni vestitini da bimba. Piegati e puliti, riposti in tanti sacchetti di plastica trasparenti, ad eccezione di uno con una particolare scritta colorata.A notare il singolare bagaglio, abbandonato sul secondo binario, un capotreno in servizio che decise di consegnarla alla Polizia ferroviaria."La vicenda - scrive in un post l'Agente Lisa - ci aveva appassionato tutti per le circostanze misteriose del ritrovamento, per il contenuto della valigia, vestitini e scarpine anni’60, ben tenuti, puliti, piegati e riposti con cura in sacchetti e perché nessuno ne aveva più reclamato la proprietà.
Nessuna denuncia di smarrimento o furto".
Un nuovo tassello è stato aggiunto per far luce sulla vicenda
Era stata proprio una delle buste, con la scritta "MISTO LANA SAMAR", a catturare la curiosità e l’interesse degli utenti della rete. Gli investigatori telematici avevano suggerito più volte di indagare in quella direzione. Il comandante della ferroviaria ha deciso di seguire il consiglio, scoprendo che la busta in questione apparteneva ad un negozio che, fino a 37 anni fa, si trovava nel centro di Bologna. L'attività commerciale di proprietà di una signora veronese, aperta nel 1959, è stata chiusa dopo 20 anni, nel 1979. La busta però è originale, perfettamente conservata, senza strappi e con ancora i colori di allora. Intanto, a distanza di due oltre due mesi, ancora nessuno si è fatto avanti. E la valigia è lì, ferma, negli uffici della Polfer, avvolta ancora nella sua aurea di mistero. Il giallo dunque continua. #vintage