Secondo quanto riportato dal quotidiano "Le Monde"i due attentati di Parigi (13 novembre) e di Bruxelles (22 marzo) sono da attribuire alla solita mente, ovvero un'organizzazione criminale ben ramificata di stampo terroristico, con obiettivi precisi e intercambiabili, che includeva rifugi ben forniti di svariati servizi per tutti i terroristi inclusi nel progetto, con tablet connessi a internet, frigoriferi ripieni di alimenti e bevande, e addirittura Playstation per riempire i momenti morti della giornata.

La prova che ha fatto scaturire questa conclusione in un computer ritrovato in unbidone dell'immondizia vicino a uno dei covi dei terroristi a Schaerbeek, un piccolo comune belga.

Il contenuto è stato scioccante: testamenti, liste di vari bersagli da colpire (tra cui la zona della Defense e l'associazione Civitas), oltre a svariati contatti con fornitori di armi varie e ordigni esplosivi, che fa chiarezza anche sulle motivazioni per cui Salah Abdeslam è riuscito a fuggire per tutti questi quattro mesi.

Accoltellati nello stesso luogo due poliziotti e ferito un terzo da un uomo, Hicham D., cittadino belga di origini arabe, un 43enne che dopo l'aggressione si è dato alla fuga ma che è stato raggiunto da un proiettile esploso da uno dei poliziotti e catturato. L'uomo, un ex militare in servizio fino al 2009 con precedenti penali, era già famoso nei servizi segreti per aver avuto contatti con persone poi partite per combattere in Siria e si era addirittura presentato nel 2004 come candidato di una lista di ispirazione islamica con chiare simpatie verso gli estremisti, il Partito Cittadinanza Prosperità.

Subito è scattata la perquisizione dell'abitazione.

L'uomo non ha fatto nessuna rivendicazione, e ci si chiede se il soggetto fosse già sotto osservazione dopo l'allerta scattata di conseguenza agli attentati del 22 marzo, quando morirono 32 persone.

Intanto il clima nella città resta teso, con ben tre falsi allarmi bomba che hanno portato all'evacuazione della Gare du Nord di Bruxelles, della Procura, e della Gare du Sud di Charleroi e del suo aeroporto.