In questi ultimi giorni, con l'approssimarsi del Capodanno, si parla molto di fine del mondo e di presunte apocalissi. Sono davvero tante le notizie che rendono di dominio pubblico presunte premonizioni bibliche che fissano il giorno del giudizio per il 2017. Ma a differenza delle altre, questa volta sarebbe proprio la NASA a dare l'allarme. L'Agenzia Spaziale che difficilmente scivola in inutili allarmismi, ha ritenuto opportuno allertare la gente sul pericolo di un ipotetico impatto con un asteroide che potrebbe risultare fatale per il nostro pianeta.
Abbiamo la tecnologia ma non possiamo usarla
Come riporta la rivista Focus, Joseph Nuth, un ricercatore del Goddard Space Flight Center della NASA, ha affermato che noi possediamo la tecnologia adatta per fronteggiare un pericolo di questo tipo, ma che non possiamo usarla. L'unico mezzo, decisamente datato, per salvare un buon numero di persone, sarebbe individuare il punto di schianto ed evacuarlo, per quanto grande possa essere. Un asteroide pericoloso viene individuato in media 22 mesi prima del passaggio vicino alla Terra, questo lasso di tempo può sembrare sufficiente per preparare le difese, ma non lo è assolutamente se pensiamo che per lanciare un veicolo spaziale necessitiamo di 5 anni.
Benché sia stato istituito un "Istituto di protezione planetaria" dalla NASA questo non basta a fronteggiare un pericolo di questo genere, poiché è presieduto solo da Catharine Conley.
Individuare gli asteroidi
La cattiva notizia è che pur monitorando continuamente i nostri cieli, ben 5 nuovi asteroidi vengono scoperti ogni sera.
Questo, unito al fatto che abbiamo mappato solo il 60% degli asteroidi di corto periodo, ovvero che si avvicinano alla Terra ogni 200 anni, e di diametro superiore a 1.5 chilometri, rende pericolosa la situazione. Per deviare un asteroide di questo tipo, avremmo bisogno di un'astronave capace di catturare la meteora e imbrigliarla, fino a quando non saremmo pronti a lanciare un bolide, che con la stessa dinamica di una partita di biliardo, dovrebbe deviarla.
Un'alternativa valida sarebbe bombardare il corpo celeste riducendolo in piccolissimi frammenti. Dopo le dichiarazioni di Donald Trump sulla necessità vitale di monitorare lo spazio, dobbiamo davvero preoccuparci?