La corruzione rappresenta una delle piaghe peggiori in Italia. Negli ultimi anni, dopo la torbida vicenda 'Mani Pulite', non è stato fatto molto per arginare l'ondata corruttiva in Italia. Lo dimostrano vicende come quella avvenuta recentemente in Sardegna, precisamente a Tempio Pausania. Un giudice è stato arrestato perché avrebbe garantito l'assoluzione in cambio di regalie.
Il giudice avrebbe acquistato una Smart usata a 1800 euro
Il giudice del tribunale di Tempio Pausania Vincenzo Cristiano è attualmente ai domiciliari nella sua casa, in Campania, perché avrebbe gestito il suo ristorante 'Story' dal suo ufficio, garantendo assoluzioni agli imputati. Arrestati anche 2 imprenditori che avrebbero aiutato il magistrato a curare il suo locale. Sembra che questi avrebbero fornito a Cristiano anche piatti di pizza. Niente, in fondo, in cambio di assoluzioni. Il sostituto procuratore Fava e il procuratore aggiunto Ielo avevano chiesto il carcere per Vincenzo Cristiano e gli imprenditori Umberto Galizia e Manuel Spano, ma il gip ha disposto i domiciliari.
Gli inquirenti hanno scoperto che Galizia non avrebbe fornito solo piatti di pizza al magistrato, ma gli avrebbe permesso di usare un immobile senza pagare nulla. Inoltre Cristiano avrebbe acquistato una Smart usata a 1800 euro, quando il valore effettivo era di 5800 euro.
Imprenditore assolto dall'accusa di stalking
Favori rilevanti quelli fatti da Galizia al giudice Cristiano. Quelli di Spano, del resto, non sono stati irrilevanti. E' stato scoperto, infatti, che il magistrato avrebbe ricevuto dall'imprenditore anche un pc Apple. Sembra che Spano abbia anche aiutato il giudice a recuperare diversi beni trafugati dalla sua abitazione qualche mese fa.
In cambio di regalie, Galizia sarebbe stato assolto dall'accusa di stalking; Spano, invece, avrebbe beneficiato di un forte ampliamento dei tempi del procedimento in cui è coinvolto per usura. L'accusa ritiene che Cristiano abbia deprezzato il suo mestiere per gestire il ristorante 'Story' e il suo socio Cristian Ambrosio. Sembra che il giudice abbia aiutato anche il socio, imputato per spaccio di sostanze stupefacenti.