Di recente gli ingegneri di Facebook hanno rilasciato un curioso comunicato, che ha come protagonista le notizie che circolano all'interno della piattaforma. La squadra della sezione Sicurezza del social network ha mostrato come, nell'ultimo periodo, "terze parti" (che corrispondono ai governi) abbiano effettuato delle azioni in modo tale da andare ad alimentare l'odio verso qualcuno o creare una preferenza politica: tutto questo solo per avere dei risultati strategici in ambito territoriale.

L'analisi svolta, e presentata all'interno del post, prende come oggetto di studio il lessico usato nei comunicati; e mostra che la maggior parte delle parole hanno un fine propagandistico di tipo politico.

Per evitare di andare ad incappare nelle tanto discusse "fake news" viene presentato un glossario che deve essere usato. Infatti, cercando di usare le giuste parole sarà possibile andare a distinguere due categorie: le "notizie false" (quelle non veritiere e che hanno come scopo solo quello di ingannare con l'uso, ad esempio, di dichiarazioni false) e le "false amplificatorie" (create da account non identici con il solo scopo di manipolare la discussione); a queste si aggiunge un altro tassello molto importante è quello della "disinformazione" (consiste nel condividere, in maniera intenzionale, i contenuti manipolati).

Tutto questo è abbastanza evidente soprattutto nelle notizie pubblicate durante la campagna elettorale degli Stati Uniti

In quel periodo si è andato a creare una sorta di circolo di finte notizie. Questo è stato reso possibile grazie alla creazione di finti account e di pagine che hanno facilitato la diffusione della notizia, fino ad arrivare nelle mani di reti autentiche ed essere trasmessa.

Di fronte a queste azioni è, dunque, compito del governo decidere quale tipo di protezione spetta all'account di un candidato o di un partito.

Il rapporto rilasciato dal comitato Sicurezza ha quasi un'accezione morale, in quanto serve per stimolare un impegno nell'educare civilmente coloro che adoperano tali strumenti; in modo tale da portare all'aumento della protezione degli account.

La diffusione delle notizie deve essere svolta da persone competenti (come giornalisti o agenzie di stampa) e non da un social network. In conclusione, è plausibile che Facebook vuole comunicare qualcosa di grande e veramente importante, a cui non vuole assolutamente prendere parte.