Omicidio-suicidio a Roveredo in Piano, in provincia di Pordenone. La 79enne Giuseppina Redivo ha ucciso il marito 86enne, Roberto Redivo, sferrandogli vari colpi alla testa con una lampada sul comodino; poi è uscita dalla camera di letto e si è suicidata mettendosi un sacchetto di plastica in testa. L'anziana è morta per soffocamento. La luttuosa scoperta è stata fatta dalla figlia della coppia che, da un po' di tempo, non riusciva a mettersi in contatto con i genitori. Sembra che il dramma sia frutto della disperazione: l'anziana era triste per le pessime condizioni di salute del marito e per alcune patologie che, di recente, l'avevano colpita.

La coppia lascia due figli

Ennesimo omicidio-suicidio tra le mura domestiche. Ieri una donna di 79 anni ha deciso di freddare il coniuge, con cui aveva passato tanti anni della sua vita, suicidandosi successivamente con una busta di plastica. Secondo gli investigatori, moglie e marito sarebbero deceduti nel pomeriggio di ieri, 6 aprile 2017. Le forze dell'ordine hanno trovato nella casa della coppia alcuni bigliettini, scritti dalla donna per spiegare le ragioni del tragico gesto. La 79enne aveva anche messo in una valigia gli abiti per le esequie. Tristezza e dolore a Roveredo in Piano, tranquillo paesino in provincia di Pordenone. Ancora una tragedia scaturita dall'incapacità di risolvere una situazione che sembra insolubile.

Un'anziana non riusciva più a tollerare che il marito fosse ridotto in simili condizioni e non sopportava le malattie che, da tempo, la tormentavano. L'unica soluzione, per lei, era la morte. I due anziani lasciano due figli: una vive nel Pordenonese; l'altro a Roma.

L'anziano aveva la testa fracassata

Una volta entrati nella casa degli anziani, un appartamento in via Carducci, i carabinieri hanno scoperto l'86enne in camera da letto, con la testa fracassata.

Nella camera attigua, invece, c'era il cadavere di Giuseppina. Sul luogo della tragedia è arrivato anche il procuratore facente funzioni Federico Facchin. Le missive ritrovate nell'abitazione, scritte dall'anziana, sono indirizzate ai due figli. Dalle parole scritte dall'anziana si evince che l'omicidio-suicidio è frutto della desolazione, dell'impossibilità di vivere serenamente. Il marito di Giuseppina era malato e costretto a letto. Era proprio lei che lo assisteva giorno e notte. Anche le condizioni di salute della suicida, però, erano peggiorate negli ultimi tempi.