Sappiamo bene quanto Donald Trump sia contrario a qualunque cosa che non abbia nazionalità statunitense. Il neo presidente degli Stati Uniti ha più volte ribadito di voler a tutti i costi la costruzione di un muro per evitare ai Messicani di giungere illegalmente nel Paese. Mercoledì scorso è stato istituito da parte del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale un nuovo servizio chiamato VOICE per denunciare e “servire le esigenze delle vittime di reati e delle loro famiglie che sono state colpite da crimini commessi dagli alieni”.
Si tratta di una linea telefonica messa a disposizione affinché le famiglie possano denunciare crimini commessi da cittadini illegali. Ma più di qualcuno ha inteso (o ha fatto finta di intendere) che la parola “alieni” non venisse usata in questo contesto per indicare gli immigrati, e VOICE ha iniziato a ricevere strane telefonate.
Le denunce sugli UFO
Il centralino ben presto è stato raggiunto da chiamate che denunciavano incontri ravvicinati e rapimenti alieni tanto che in un annuncio su twitter, si è dovuto chiarire che il numero è riservato soltanto per le vittime di criminali immigrati. La cosa ha suscitato logicamente molta ilarità e ancora non è chiaro se le numerose telefonate fossero state messe in atto da burloni (comunemente chiamati “trolls”) o siano stati effettivamente il frutto di una confusione.
Molti cittadini hanno comunque evidenziato i lunghi tempi di attesa prima di riuscire a parlare effettivamente con qualcuno. Il governo afferma che il compito di VOICE è solo quello di mantenere la sicurezza dei cittadini americani e condannare in questo modo gli immigrati che non dovrebbero mai essere stati presenti e quindi non avrebbero mai dovuto commettere quei crimini.
Gli oppositori aperti all’accoglienza evidenziano invece come, grazie a specifici studi, gli immigrati siano meno propensi a commettere crimini rispetto alle persone del luogo, soprattutto se lasciati vivere tranquillamente, cosa che vale sia per quelli regolari che per gli illegali. Un problema serio che fa riflettere molto su un aspetto spesso sottovalutato, ovvero quello di una eventuale convivenza tra razze diverse.
Se siamo restii ad ospitare in casa nostra gente che proviene da un Paese e da una cultura diversa, come ci comporteremmo di fronte ad una colonia proveniente dallo spazio? L’evoluzione e la crescita arrivano confrontandosi, scambiando conoscenze di usi e costumi, mantenendo la propria identità, senza cercare di imporre nulla a nessuno.