Ha sfidato la natura in quella parte di mondo dove in queste ore c'è uno stato di massima allerta che non ha precedenti. E' morto a soli 16 anni Alexander 'Zander' Venezia, precocissimo professionista, nonché promessa mondiale del surf. Ha voluto gareggiare con un avversario con cui è impossibile competere, perché talmente potente da essere fuori concorso: Irma, l'uragano che con venti a 300 chilometri orari sta devastando i Caraibi e ha già fatto 11 vittime: mai registrato niente di simile sull'Atlantico.
Il surfer è stato scagliato contro una scogliera da un'onda gigante provocata dal ciclone, nelle acque di Barbados, Antille. Molto difficili sono stati i soccorsi in circostanze proibitive.
L'incidente
Il surfista si era immerso in un punto della costa orientale di Barbados, tra Barclays Beach e Cattlewash, con un gruppo di amici e colleghi. L'incidente è accaduto davanti alla spiaggia denominata "Box by Box", un posto difficile anche per sportivi più che abili perché molto roccioso. L'adolescente, che il mondo del surf piange ricordandolo come un suo talentuosissimo figlio, ha osato oltre il consentito in cerca della cosiddetta "onda perfetta".
La "big wave" di straordinaria altezza e potenza, il sogno di ogni surfer per vivere quel mix di adrenalina e brividi, che richiede preparazione, abilità atletiche, esperienza, nervi saldi per essere affrontata. Ma non c'è preparazione che tenga in casi oltre il limite. E difatti, il giovane surfista, travolto da un'onda enorme, effetto del ciclone, è stato schiantato contro una formazione corallina ed è rimasto a lungo sott'acqua. Suo fratello, Nathan Florence, lo ha recuperato, tra grandissime difficoltà, molto sanguinante e in stato di incoscienza, e ha cercato di rianimarlo fino all'arrivo dell'ambulanza che lo ha portato all'ospedale di Bridgetown, la capitale di Barbados. Ma una volta giunto, il ragazzo è stato dichiarato morto.
L'onda perfetta
Secondo quanto riportato dalla testata america Surfline, Zander avrebbe detto negli ultimi istanti della propria vita, di avere realmente cavalcato la migliore onda della sua vita. Lo ha riferito Dylan Graves, che era nel gruppo dei surfisti. Figlio di un campione di surf, il ragazzo aveva vinto una prestigiosa competizione, il Rip Curl Grom Search, poi ad aprile i campionati regionali ed era una promessa del surf mondiale. Sognava di "cacciare" le onde girando il mondo. L'autopsia ha accertato che è morto per annegamento e che non si è rotto il collo come creduto in un primo momento. In queste ore si susseguono le testimonianze di amici e colleghi e i post di cordoglio, a cominciare da quello di Usa Surfing su Facebook.
Il ricordo del papà Louis
L'addio del papà Louis è senza parole: una sequenza di immagini pubblicate sulla sua pagina Facebook condensano la vita di un ragazzo che fin da piccolissimo, nella sua breve vita, ha trascorso più tempo in acqua che in terra. In cerca di quelle emozioni che solo chi pratichi sport estremi conosce. Se ne è andato inseguendo la sua passione nel mare in tempesta.
Uragano senza precedenti
L'uragano Irma ha completamente devastato le isole caraibiche francesi e punta verso la Florida, mentre ha fatto scattare l'allerta anche a Porto Rico, nella Repubblica Dominicana, ad Haiti, a Cuba, alle Bahamas e nelle isole Turks e Caicos. Un impatto che secondo le Nazioni Unite potrebbe coinvolgere e sconvolgere 37 milioni di persone.