Alle prime luci dell'alba di oggi, 7 settembre, una tempesta magnetica ha colpito la Terra causando problemi alle comunicazioni nelle regioni principalmente investite dal fenomeno. Non è la prima volta che il nostro pianeta subisce gli effetti di una eruzione solare, che dà origine a questi straordinari quanto pericolosi fenomeni magnetici. Infatti, come già accaduto più volte in passato, le eruzioni solari e le conseguenti ondate di particelle rilasciate durante tali eventi potrebbero un giorno provocare danni molto peggiori alla nostra civiltà, essendo queste potenzialmente in grado di sovraccaricare qualsiasi circuito elettrico fino a distruggerlo.

Intanto, ieri il sole ha brillato ancora, provocando una seconda tempesta di maggiore intensità.

L'ultima tempesta

Come per la luce delle stelle che impiega anni per raggiungere i nostri occhi, anche le conseguenze della tempesta magnetica che sta attraversando la Terra in questo momento sono dovute ad un evento passato, ovvero l'eruzione solare del 4 settembre scorso. In questi tre giorni, le bolle di plasma emesse durante i brillamenti solari hanno viaggiato attraverso lo spazio fino a colpire le zone polari del pianeta, causando problemi alle comunicazioni ed in particolare ai sistemi GPS, essendo i satelliti maggiormente esposti alla perturbazione cosmica. Per la maggior parte della popolazione terrestre l'evento non costituirà una minaccia tangibile, ma gli esperti affermano che la seconda eruzione di ieri sarebbe la più intensa degli ultimi 11 anni.

Il potere distruttivo del Sole

Quella di cui parliamo è solo l'ultima delle eruzioni solari che hanno interessato "da vicino" il nostro pianeta. Al di là delle teorie catastrofiche che profetizzano la fine della specie umana proprio a causa di una violentissima eruzione solare, sono decine i casi documentati in cui questi brillamenti hanno interferito con le operazioni terrestri, distruggendo apparecchiature e causando disagi alla popolazione.

Uno dei casi più interessanti è datato 1967, anno in cui un brillamento particolarmente intenso mise fuori uso i tre radar del sistema antimissilistico degli Stati Uniti d'America nel bel mezzo della Guerra Fredda generando il panico tra gli agenti del governo, che non riuscendo a trovare spiegazione al fenomeno si convinsero di essere sotto attacco dalla nemica URSS.

Fortunatamente, alcuni studiosi pionieri nello studio del Sole riuscirono a sfatare l'equivoco e ad impedire una qualunque rappresaglia.

Terra e Sole, un rapporto monitorato

Per quanto gli eventi recenti non rappresentino dunque un pericolo immediato, i ritmi e le azioni del sole sono costantemente monitorati dagli istituti spaziali di tutto il mondo. Mauro Masserotti, membro dell'istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), in un'intervista ha dichiarato: "Quella in corso è una tempesta magnetica di moderata intensità, che sta creando problemi alle comunicazioni radio nelle regioni polari. Tutti questi fenomeni sono stati generati dallo stesso gruppo di macchie, chiamato AR2673, che 'punta' verso la Terra, la prima alle 11,10 italiane e la seconda alle 14.

I due avvenimenti sono entrambe intensi, ma la seconda è di classe X9,3 (nella scala che comprende A, B, C, M e X) e gli esperti sono al lavoro per comprendere se anch'essa abbia scagliato una bolla di plasma diretta verso la Terra".