Il lavoro degli inquirenti è sempre più incessante per risalire agli autori della notte di violenza consumatasi nella notte tra il 25 e il 26 agosto. Dopo le testimonianze della donna polacca vittima della violenza, molto importante è stato anche il contributo di una trans peruviana vittima anch'essa in quella maledetta notte di una violenza di gruppo da parte, probabilmente, degli stessi quattro soggetti.

Circostanza nuova e rilevante è data dal fotogramma ripreso da una telecamera di sorveglianza alle 3:57 della notte del 26 agosto dove si vedono tre uomini, due con cappellino con visiera ed uno con il cappuccio mentre percorrono il lungomare di Rimini. Il fotogramma non è chiarissimo in quanto i volti non sono molto nitidi ma la trans peruviana vittima della violenza da parte dei quattro extracomunitari è certa che si tratti di tre dei quattro stupratori.

La ragazza polacca, ancora molto scossa dalla violenza subita, non si è detta molto certa del fatto che i soggetti ripresi dalla videocamera di sorveglianza corrispondano agli autori dell'efferata violenza ai suoi danni.

Il suo compagno, invece, ha affermato di averne riconosciuti due. Ulteriori riconoscimenti sono giunti da parte di una ragazza etiope che il 12 agosto è sfuggita per un soffio allo stupro probabilmente da parte degli stessi autori delle violenze degli ultimi giorni. Si trovava con il suo ragazzo che è stato picchiato e derubato e, mentre stava per essere trascinata in un vicolo per la violenza, è riuscita a divincolarsi e fuggire via. Questa ha riconosciuto uno degli aggressori e, nella descrizione, ha affermato: 'I miei aggressori sono africani, forse ventenni, parlano molto bene l'italiano. Mi hanno minacciata di morte: ancora adesso quando esco di casa ho paura'.

Sembrerebbe, quindi, che gli autori della violenza abbiano le ore contate seppur le difficoltà nell'identificarli siano molteplici visto che, al momento, ancora non hanno un nome e, soprattutto, visto il fatto che siano pochi nell'ambiente immigratorio riminese ad usare il loro vero nome optando per 'alias'.

Inoltre gli investigatori stanno effettuando verifiche sui cellulari che hanno agganciato la cella telefonica nella zona di Miramare dove è avvenuta la violenza nei confronti dei ragazzi polacchi comunicando tutte le risultanze relative alle indagini al vice console polacco Bartosz Skwarczynski che sta seguendo da vicino i connazionali vittime delle violenze.