E' ancora caccia all'uomo a Rimini per identificare e arrestare i quattro uomini del branco che nella notte di venerdì scorso sulla spiaggia di Miramare hanno violentato una turista polacca 26enne dopo aver picchiato il suo compagno, dopodiché hanno aggredito una transessuale di origine peruviana. L'ipotesi degli investigatori è che si tratti di uomini nordafricani con meno di trent'anni, e sospettano che si tratti delle stesse persone che il 12 agosto aggredirono per strada una coppia di trentenni di Varese, che però riuscì a darsi alla fuga e sporgere denuncia.

In quest'ultimo caso però si trattava di due uomini.

La scientifica al lavoro

La sezione scientifica della polizia sta esaminando le impronte digitali rinvenute su una bottiglia rotta brandita per minacciare la transessuale, inoltre gli inquirenti stanno controllando le immagini registrate da due telecamere di sicurezza, una delle quali riprende la spiaggia, e dalle cui immagini si distinguerebbero le sagome degli aggressori, i quali però non sono identificabili poiché avevano il volto coperto dal cappuccio di una felpa. Per risalire alla loro identità le forze dell'ordine stanno passando al setaccio le spiagge di Rimini sud ed i locali della movida, analizzando le celle telefoniche.

Le testimonianze raccolte e le immagini delle telecamere avrebbero portato gli inquirenti a restringere il cerchio dei sospettati su 15 uomini, tutti di origine africana.

Sia i due turisti polacchi che la transessuale peruviana sarebbero stati sentiti più volte per carpire elementi utili all'identificazione del branco.

La Polonia vuole contribuire alle indagini

Le condizioni di salute della coppia polacca, ricoverata in ospedale a Rimini dopo l'aggressione, sono migliorate, tuttavia restano in medicina d'urgenza.

Le condizioni fisiche della ragazza sono migliorate ma è ancora sotto shock. Il ragazzo è stato sottoposto ad una manovra manuale per assestare le ossa del naso dopo i colpi subiti dagli aggressori.

Nel frattempo da Varsavia è giunta alla Procura di Rimini una richiesta di rogatoria affinché sia costituito un gruppo investigativo comune per arrivare all'arresto degli aggressori.

Le autorità polacche intendono partecipare alle indagini, e al caso si è interessato il viceministro della Giustizia polacco ed il procuratore regionale di Varsavia. Per acconsentire alla partecipazione delle autorità polacche alle indagini la magistratura italiana dovrà ottenere l'autorizzazione del Ministero e della Procura generale.