Un giovane di 18 anni è stato arrestato per aver messo in atto delle truffe ai danni di due donne anziane, spacciandosi per maresciallo dei carabinieri a Corigliano-Rossano e a Cassano all’Ionio. I fatti risalgono alla scorsa primavera e le indagini sono state coordinate dalla Procura di Castrovillari.

Nei giorni scorsi altri due ventenni intanto sono stati tratti in arresto dai Carabinieri a Bagnara Calabra per alcune truffe perpetrate ai danni di anziani del posto.

Truffe sventate dai Carabinieri

Il primo episodio si è verificato il 21 maggio, quando una signora di Corigliano Rossano ha ricevuto una chiamata da un presunto maresciallo, il quale le aveva comunicato una notizia tragica: suo figlio era rimasto coinvolto in un incidente mortale.

Per liberare il giovane, arrestato in seguito all'incidente, era necessario versare 12 mila euro. A corroborare la menzogna, un secondo complice si è fatto passare per l’avvocato del figlio, contattando la donna attraverso il telefono fisso e confermando la stessa versione. Contestualmente, un terzo malfattore si è presentato direttamente a casa della vittima, riuscendo a farsi consegnare denaro e gioielli, approfittando della paura e della confusione della donna.

Anziani nel mirino in Calabria

Il secondo episodio, avvenuto pochi giorni dopo, ha visto il giovane ripetere il copione con un'altra anziana di Cassano all’Ionio. Qui, però, la situazione è degenerata. Il finto maresciallo non si è limitato a raggirare la donna, ma ha anche aggredito fisicamente la vittima per assicurarsi il bottino.

Dopo le denunce ricevute, le indagini congiunte tra i carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano Rossano e della Compagnia di Cassano all’Ionio hanno condotto all'identificazione del giovane, che già aveva dei precedenti penali.

Un fatto simile sempre in Calabria nei giorni scorsi

Già nei giorni scorsi i Carabinieri di Reggio Calabria avevano tratto in arresto due ventenni, colti in flagranza di reato per truffe agli anziani.

I fatti sono avvenuti a Bagnara Calabra, dove i due giovani hanno messo in atto uno stratagemma che prevedeva prima una telefonata all’anziana vittima a cui, fingendosi carabinieri o avvocati, raccontavano di aver ricevuto da parte di un suo familiare la richiesta di chiamare per ottenere dei soldi.

Denaro che avrebbe ritirato un secondo complice e che sarebbe servito al finto familiare, arrestato dopo un finto incidente con feriti, per coprire le spese legali e la cauzione.