"Queste accuse bruciano più del fuoco, ben venga una nuova inchiesta, se riuscirà a spegnerle"; ieri Valentina Pitzalis era ospite al Festival del cinema di Venezia per la presentazione di un docufilm sul femminicidio, quando le è giunta la notizia che è indagata per omicidio. La procura di Cagliari ha riaperto il caso sulla morte di Manuel Piredda, il marito, muratore di 27 anni, che il 17 aprile 2011 perse la vita nell'incendio dell'abitazione coniugale. Dal rogo Valentina è sopravvissuta per miracolo, ma è rimasta gravemente ustionata e sfigurata in volto.
La donna, creduta dai giudici, ha sempre sostenuto che il marito la cosparse di benzina e le diede fuoco. Il suo caso è stato considerato un tentativo di femminicidio e Valentina, diventata testimonial della violenza contro le donne, gira l'Italia per portare la sua testimonianza. I familiari di Manuel hanno sempre ritenuto non veritieri i racconti dell'ex nuora, fino a far riaprire il caso.
Da vittima a carnefice?
Da ieri si è aperto un nuovo capitolo nella vicenda di Valentina Pitzalis che a Bacu Abis, in Sardegna, viveva con suo marito, Manuel PIredda, estratto carbonizzato dal terribile incendio dell'abitazione. Il caso giudiziario era stato archiviato per la morte del reo Piredda, e perché i giudici hanno ritenuto attendibile la testimonianza di Valentina.
I genitori di Manuel, Roberta Mamusa e Giuseppe Piredda, hanno sempre contestato la versione dei fatti data dall'ex nuora e dal 2011 hanno portato avanti una battaglia legale presentando vari esposti. L'ultimo lo scorso ottobre, attraverso il loro legale, l'avvocato Gianfranco Solla, perché fosse riaperto il caso. La procura di Cagliari ha così riaperto l'indagine: stavolta è Valentina ad essere accusata di aver provocato l'incendio.
Iscriverla nel registro degli indagati è atto dovuto. Nell'esposto che ha attivato la riapertura del caso, si ipotizza che sia stata lei, in qualche modo, ad uccidere l'ex marito. "Per sei anni lo hanno chiamato mostro - ha commentato la mamma di Manuel, Roberta Mamusa - ma ora siamo tra virgolette soddisfatti, anche se per noi è molto doloroso".
I genitori hanno raccontato che all'epoca fecero di tutto per impedire il matrimonio del figlio con Valentina, per la presunta alta conflittualità della coppia.
La difesa di Valentina: brucio dentro ogni giorno
"Non mi è arrivata ancora nessuna comunicazione ufficiale, l'ho saputo dai giornali"; Valentina Pitzalis ospite al lido di Venezia durante la presentazione nello spazio della Regione Veneto del docu-film contro il femminicidio, 'Futuro è donna', scritto da Francesca Carollo, con la regia di Jo Squillo. ha commentato dolente la riapertura del caso che ora la vede indagata. "Per l'ennesima volta - denuncia la donna - mi trovo, come spesso capita a chi riesce a scampare a un femminicidio, a dover portare prove a mio favore".
Le uniche verità sono per lei le cicatrici sul suo corpo. Valentina ha detto che suo marito aveva problemi psichici e, se la famiglia se ne fosse occupata con lo stesso accanimento con cui la attacca, non sarebbe sfigurata e Manuel sarebbe ancora vivo. Auspica solo che, una volta chiuso definitivamente il caso, possa tornare a una qualche normalità anziché "bruciare" dentro ogni giorno.
Interpellanza al ministro Orlando
Ieri al lido, il deputato di Forza Italia, Gabriela Giammanco, ha annunciato che presenterà un'interpellanza parlamentare urgente al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, perché si faccia al più presto luce sull'intera vicenda. Per Giammanco è assurdo che la vittima di un tentato femminicidio debba difendersi dopo aver subito un simile crimine.