Viene chiamata droga di Hitler, ma anche droga della pazzia o Yaba, e rappresenta l’ultima minaccia in fatto di droghe sintetiche a basso costo. L’aspetto è invitante, ricorda una caramella rossa apparentemente innocua, ma gli effetti che è in grado di provocare sono devastanti e capaci di rendere una persona violenta, aggressiva o profondamente depressa, tanto da arrivare al suicidio.

I danni al cervello e al sistema cardiovascolare che derivano dall’assunzione della droga di Hitler sono irreversibili.

Perché droga di Hitler

Il nome della nuova droga deriva dai mutamenti che è in grado di provocare in coloro che l’assumono, che diventano improvvisamente violenti e aggressivi tanto quanto lo erano i soldati nazisti. La droga era già stata intercettata negli ultimi due anni a Roma e a Milano, dove vennero smantellate due grandi organizzazioni di spaccio, ma è solo durante questo ultimo anno che è entrata in Italia dal Nord Est, attraverso il Veneto.

I carabinieri di Spinea, in provincia di Venezia, hanno sequestrato il primo carico in un appartamento di Marghera, dove hanno trovato 5000 euro e 500 pastiglie ma poco dopo le indagini hanno portato a un nuovo covo di spaccio a Monfalcone in Friuli.

La storia del bengalese che assume la droga di Hitler

Il suo nome è di fantasia, Md Khan, trentenne di origini bengalesi e residente a Marghera da 10 anni dove lavora come operaio. Secondo le sue affermazioni la droga di Hitler è molto comune in Asia, dove è conosciuta da almeno dieci anni soprattutto in Bangladesh e in Thailandia, e sono molti gli operai che a Marghera l’assumono per affrontare il turno di notte.

La sensazione che fornisce questa droga killer è di sballo e improvvisa vitalità ma la dipendenza che ne deriva è immediata. Seguono poi sensazioni di grande disagio, come allucinazioni, ansia, depressione e istinti suicidi e Md Khan, che da quando la assume ha perso 10 kg, sottolinea che una volta entrati in questo terribile tunnel è praticamente impossibile uscirne.

Viene assunta polverizzata, sniffata come la cocaina, oppure ingoiata direttamente. Accessibile a tutti, la droga di Hitler ha un costo di circa 5 euro a pastiglia, fino a 10 se le dimensioni sono maggiori, ma, afferma Md Khan, esistono ambienti in cui il prezzo è ancora più accessibile. In Bangladesh, continua Md Khan, è chiamata anche droga della vergogna e viene vista come una sostanza analoga all’eroina.

Lo spaccio nel Nord Est dell’Italia, a dispetto delle indagini, è molto florido e tipico delle comunità bengalesi; Via Piave e Via Cappuccina a Mestre, precisa il bengalese, sono le zone dove sia di notte che di giorno è possibile trovare le pastiglie della morte. Lui si considera fortunato, non ha nessuno cui rendere conto in caso dovesse morire, ma il suo aspetto emaciato dice tutt’altro.