Forse sono ad un punto di svolta le indagini sull'aggressione della giovane 17enne di Firenze, ritrovata in fin di vita nel parco dell'Ambrogiana di Montelupo Fiorentino. La ragazza è stata rinvenuta in una pozza di sangue, e le sue condizioni sono apparse sin da subito gravi. Gli inquirenti hanno immediatamente iniziato ad indagare sulla sua vita privata, sulle sue amicizie e frequentazioni, per cercare di risalire al responsabile dell'aggressione.
Le novità
Nella giornata di ieri, a "Mattino Cinque" un ragazzo, amico della vittima, ha mostrato alle telecamere un sms partito dal cellulare della giovane, che recita: "Domani sarò morta".
Il giovane ha sostenuto di aver ricevuto il messaggio alle 5:30 del mattino, e di ritenere improbabile che sia stato scritto dalla sua amica. Pertanto crede che la giovane si sia incontrata con qualcuno, indicando dei ragazzi avvistati in sua compagnia la sera prima, con cui la giovane avrebbe litigato. Questi, a detta del testimone, erano particolarmente agitati ed esaltati. L'amico della 17enne ha concluso il suo intervento, precisando di non credere all'ipotesi che la vittima abbia raggiunto il parco da sola, per poi essere magari aggredita da qualche balordo. Il giovane, infatti, è convinto che si sia recata in quel luogo con qualcuno. A questo punto, spetta agli inquirenti indagare per capire chi siano gli individui che avrebbero accompagnato la minore e, soprattutto, risalire ai responsabili della brutale aggressione.
Il punto sulle indagini
La speranza, ovviamente, è che la giovane possa riprendersi e che sia presto in grado di denunciare chi l'ha ridotta in questo modo, sempre che si tratti di un conoscente. Ad oggi, l'ipotesi di un'aggressione effettuata da un passante con intenti di rapina o a scopo sessuale sembra essere stata scartata, vista l'assenza di elementi che possano avvalorare questa tesi.
Di conseguenza, le indagini si stanno concentrando sulla vita privata della vittima, sulla sua cerchia di amicizie, con il telefonino e il computer che in queste ore sono sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori. La speranza è che proprio da qui possano emergere delle informazioni utili per incastrare i responsabili di un'azione così brutale e ingiustificata.
Purtroppo, in questi ultimi tempi, i casi di giovani donne picchiate o, peggio ancora, aggredite e uccise da parenti o fidanzati sono all'ordine del giorno. Chissà se un giorno finirà mai questa carneficina, e se le donne potranno vivere la loro vita in totale libertà.