Quattromilacinquecento litri di gasolio di dubbia provenienza sono stati sequestrati dagli uomini della guardia di finanza di Rossano (CS). L’operazione è stata condotta dalle fiamme gialle che hanno agito sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Castrovillari. I militari hanno accertato che il combustibile era privo della documentazione che ne attestava la tracciabilità e che veniva impiegato indebitamente come carburante per autotrazione ed uso agricolo. L’autista dell’autocisterna che trasportava il gasolio è stato arrestato in flagranza di reato.
I finanzieri hanno anche denunciato a piede libero il cliente finale del carburante.
Il fatto
Gli uomini della guardia di finanza sono giunti all’individuazione del mezzo durante un normale controllo del territorio. Mentre erano intenti ad effettuare delle verifiche hanno notato un’autocisterna dirigersi verso strade di campagne. L’insolito movimento ha insospettito le fiamme gialle che hanno seguito il mezzo sino ad una villa privata dove hanno verificato che scaricava il carburante in un grosso serbatoio. È così scattata una verifica per il controllo della documentazione attestante la movimentazione del gasolio. Né l’autista del mezzo, né tantomeno il proprietario dell’abitazione destinataria del carburante hanno saputo fornire chiarimenti ai militari.
Successivi controlli al mezzo di trasporto hanno consentito ai militari di trovare dei documenti relativi alla spedizione ma per soli 1000 litri di carburante agricolo rispetto ai duemilacinquecento effettivi. I documenti, secondo quanto riferito dagli inquirenti, risultavano falsificati in riferimento al destinatario del gasolio.
Provvedimenti
Accertate le irregolarità, le Fiamme Gialle traevano in arresto l’autista dell’autocisterna e denunciavano a piede libero il proprietario del serbatoio in cui era stato scaricato il carburante. Inoltre i militari hanno posto sotto sequestro l’autocisterna contenente circa duemilacinquecento litri di carburante, il serbatoio ubicato nella villa privata contenente circa duemila litri di carburante.
All’autista ed al proprietario del serbatoio sono stati contestati i reati previsti dall’art. 40 del TUA (testo unico sulle accise). Entrambi rischiano la reclusione sino a tre anni e la multa da due a dieci volte il valore dell’imposta evasa oltre al reato di ricettazione.