Una cava abusiva è stata posta sotto sequestro dalle fiamme gialle di Lentini (SR) al termine di una complessa attività di indagine.

I finanzieri hanno individuato nel comune di Carlentini una vasta area che era stata trasformata abusivamente in una cava mineraria. La zona è soggetta a vincolo paesaggistico e la cava abusiva è stata posta a sequestro.

L’attività di controllo effettuata dagli uomini della tenenza di lentini ha permesso, dopo accurati accertamenti, di sequestrare un’area di oltre 30mila metri quadrati dove tra l’altro erano presenti manufatti edili realizzati senza le dovute autorizzazioni.

Le indagini dei finanziari sono state eseguite anche con il confronto delle carte topografiche oltre a diversi sopralluoghi svolti in contrada San Lio nel territorio comunale di Carlentini. Le verifiche effettuate dalle fiamme gialle hanno anche permesso di accertare che l’area era sottoposta a vincolo paesaggistico.

Le fiamme gialle siciliane hanno individuato tre siti privi di autorizzazione adibiti a cave. Secondo una stima effettuata dagli investigatori, dai tre siti sarebbero stati estratti circa 10mila metri quadrati. di materiale basaltico di origine sia vulcanica che calcarea. Il materiale estratto, secondo gli inquirenti, sarebbe stato immesso sul mercato.

Il proprietario dell’area dove era situata la cava abusiva è stato denunciato a piede libero.

Gli illeciti riscontrati dalle fiamme gialle sono stati anche segnalati alla Soprintendenza ai beni culturali e all’ufficio tecnico comunale del comune di Carlentini.

Nello scorso mese di ottobre la Polizia della Procura di Siracusa aveva dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dal GIP di Siracusa, di una vasta area di circa 100mila mq, sempre nel territorio comunale di Lentini.

Villa San Giovanni: Frode fiscale ed appropriazione indebita

Le fiamme gialle di Reggio Calabria, in esecuzione di un provvedimento della locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un sequestro preventivo per oltre 195mila euro nei confronti di una società cooperativa operante nel settore della navigazione a Villa San Giovanni e del suo rappresentante legale.

A seguito dell’attività di indagine sarebbe emersa l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per circa 130 mila euro e l’appropriazione indebita di somme di denaro da parte del rappresentante legale per circa 195mila euro.