Una nuova inchiesta giudiziaria si abbatte sul mondo del calcio italiano, in particolare sul settore giovanile. La squadra mobile di Parma e il Servizio centrale Operativo hanno compiuto tre arresti, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e falso, mentre altre cinque persone sarebbero indagate. Al centro dell’illecito ci sarebbe Giovanni Damiano Drago, un procuratore calcistico che avrebbe portato in Italia giovanissimi della Costa d’Avorio, utilizzando documenti contraffatti e fingendo inesistenti rapporti di parentela con altri ivoriani residenti nel nostro Paese, in modo da facilitare il ricongiungimento familiare ed eludere i controlli.

Coinvolti due giocatori dell’Inter

Sarebbero almeno cinque i casi di giovanissimi dai 13 ai 17 anni per i quali è stato utilizzato questo stratagemma. Tre di questi atleti in erba erano addirittura ospitati da Drago, che si occupava della gestione della vita quotidiana dei ragazzi, aiutato dai genitori. Gli inquirenti devono ancora accertare in che modo l’uomo ricavasse profitti dai loro ingaggi. Quel che è certo è che il procuratore vantava rapporti con numerosi club di Serie A e B ed anche a livello internazionale. Ma la vicenda ha toccato da vicino anche un’importante squadra del campionato italiano, l'Inter.

Infatti gli altri due arrestati che si interessavano di diverse incombenze per i calciatori ivoriani, come scuola e vaccini, sono Abdouraman Kone e Demoya Yves Gnoukouri.

Un’incredibile serie di bugie

Quest’ultimo nome non sarà del tutto nuovo agli appassionati di calcio: infatti si tratta del padre di due giovani promesse dell’Inter: Assane e Wilfried Gnoukouri, o almeno così si credeva fino ad oggi. Secondo gli inquirenti l’arrestato in realtà non sarebbe il genitore dell’ex centrocampista, attualmente fermo per problemi cardiaci: secondo il giudice Assane Gnoukouri in realtà si chiamerebbe Alassane Traorè ed avrebbe mentito anche sulla data di nascita, non essendo del 1996, ma del 1994. Ma non finisce qui: Wilfried, in forza alle giovanili nerazzurre, in realtà non avrebbe nessun rapporto di parentela con quello che fino ad oggi è stato ritenuto suo fratello.

Le posizioni dei due sono ancora al vaglio della magistratura, mentre le forze dell’ordine hanno già perquisito le loro abitazioni. Una storia incredibile, nata da una segnalazione e che ha avuto un rapido sviluppo, quando uno dei ragazzi arrivati in Italia ha confessato ai poliziotti la verità. Ora si cerca di capire se Drago sia il capo dell’organizzazione o se esistano altri personaggi coinvolti. Tuttavia le società indirettamente chiamate in causa, come l’Inter, sarebbero del tutto estranee, se non addirittura vittime di queste condotte illecite.