Paura in Germania, a Potsdam nel Land del Brandeburgo, dove solo per pochi minuti si torna a vivere l’incubo del 19 dicembre dello scorso anno.
Il pacco sospetto
A scatenare l’allarme un pacco sospetto ritrovato in una strada poco lontana dal centro della città, dove si tiene annualmente il mercatino natalizio Blauer Lichterglanz, che, secondo le prime ricostruzioni, era stato recapitato solo pochi giorni fa presso una farmacia locale.
Un impiegato, insospettito dalla fuoriuscita dalla scatola di alcuni fili, si è affrettato ad allertare le forze dell’ordine che, giunte sul posto, hanno effettivamente constatato che il misterioso oggetto aveva tutta l’aria di essere una sorta di bomba rudimentale, e hanno dato il via alle misure di evacuazione.
Le indagini
iKarl-Heinz Schröter, il Ministro degli Interni del Land di Brandeburgo, ha affermato che all’interno del pacco sono stati ritrovati un barattolo contenente dei chiodi, della polvere ed una batteria, e sono in corso gli accertamenti per confermare che se fosse o meno un ordigno esplosivo a tutti gli effetti dal momento che, in prima analisi, appariva privo di innesco.
La polizia brandeburghese ha, comunque, confermato che il potenziale ordigno è stato fatto brillare e che non vi è alcun pericolo per la popolazione.
Di fronte all’evitato pericolo, a partire dalla giornata di domani il mercatino dovrebbe svolgersi in maniera regolare, per quanto attualmente la zona, che era stata parzialmente chiusa, resta in fase di blocco al fine di facilitare lo svolgimento delle indagini ancora in corso, che al momento si focalizzano sul tentativo di risalire alla provenienza dell’oggetto.
L'attentato a Berlino dello scorso anno
Impossibile non richiamare alla memoria l’incubo della strage 19 dicembre 2016, quando un camion con targa polacca e proveniente dall’Italia travolse la folla di visitatori ai mercatini di Natale di Breitscheidplatz, a Berlino, attentato durante il quale perse la vita anche Fabrizia di Lorenzo, 31enne di Sulmona, in provincia de L’Aquila.
Erano stati proprio i genitori della ragazza che, venuti a conoscenza della tragedia berlinese, non riuscendo a comunicare con la figlia da diverse ore avevano allertato la Farnesina.
Il principale sospettato della strage, il tunisino ventiduenne Anis Amri, venne poi ucciso nei pressi di Milano, a Sesto San Giovanni, durante un controllo da parte della polizia, ed il suo folle gesto rivendicato dall’ISIS.