Non è il tema più importante e serio da risolvere nella città di Roma, ma la vicenda di Spelacchio, il triste abete rosso natalizio fatto montare dall’amministrazione capitolina durante le ultime festività e diventato suo malgrado famoso per la bruttezza, dovrebbe concludersi giovedì 11 gennaio, ben oltre l'Epifania che chiude i festeggiamenti nella capitale.
L’utilizzo del periodo ipotetico è obbligatorio perché oggi, 9 gennaio, in Piazza Venezia si è assistito a scene kafkiane: operai del Comune erano al lavoro per smontare l’albero, avevano già staccato i collegamenti elettrici e smontato tutte le illuminazioni, avevano già tolto 200 dei 600 addobbi oltre alla grande stella che era stata posta in cima all’albero quando… è arrivato il contrordine: “Rimontare tutto!
”
Nessuna autorizzazione per lo smontaggio, tutti gli addobbi sono stati ripristinati
In tarda mattinata, infatti, ci si è accorti che dal Campidoglio non era arrivata alcuna indicazione formale per lo smontaggio, gli uffici tecnici del Comune avevano avviato le operazioni di propria iniziativa ma in un’amministrazione pubblica ogni attività deve essere debitamente autorizzata. Quindi, non è rimasto altro da fare: è stata rimessa a posto la grande stella, sono state rimontate le 200 palle natalizie e installate ex novo tutte le parti elettriche, rifatti tutti i collegamenti. Nel frattempo è arrivato il provvedimento mancante: Spelacchio sarà acceso ancora per due notti prima dello smontaggio definitivo.
L’abete tornerà in Val di Fiemme e sarà utilizzato per creare una casetta per mamme e bambini
La giunta di Roma ha siglato un accordo con l’amministrazione della Val di Fiemme, fornitrice dell'albero, per la destinazione di Spelacchio: l’abete sarà tagliato in diversi blocchi di cui uno solo rimarrà nella Capitale, dove sarà utilizzato per un’installazione artistica.
La maggior parte del legname tornerà invece nella regione di provenienza: diverrà una “baby little home”, una casetta in legno destinata a mamme e bambini, dotata di fasciatoio, poltrona per l’allattamento, tavolo da gioco. Inoltre, saranno realizzati gadget ricordo per celebrare quello che, forse, è stato il più brutto albero di Natale della storia.
Ma ora, grazie agli artigiani della Val di Fiemme, Spelacchio potrà trovare nuova vita e regalare sorrisi veri soprattutto ai bambini, facendo dimenticare i sorrisi di scherno di cui è stato fatto oggetto solo a causa dell’imperizia umana.
Migliaia di bigliettini affettuosi hanno cancellato pagine, immagini e post ironici
Non bisogna dimenticare che i bambini romani hanno saputo rispondere al meglio alle migliaia di articoli, post online e servizi televisivi che nelle scorse settimane hanno deriso l’albero di Natale romano: da quando si è diffusa la notizia che l’abete era morto e che non c’era più nulla da fare per le sue una volta verdi fronde, i bambini hanno tappezzato la base dell’albero con bigliettini che riportavano messaggi d’affetto per il “loro” albero. Lo spirito natalizio si può trovare dappertutto, anche in un abete ormai quasi spoglio ma ancora capace di far nascere calore e affetto.