La verità è venuta a galla quasi per caso. Le indagini sulle cause della ressa in piazza San Carlo a Torino tra i 35mila tifosi della Juventus – accorsi per assistere insieme, davanti ai maxischermi, alla finale di Champions League del 3 giugno 2017 contro il Real Madrid – hanno subito un’improvvisa svolta, grazie alle intercettazioni telefoniche, eseguite durante un’altra inchiesta in cui si parlava di una collanina rubata quella sera del valore di alcune centinaia di euro.
Così, improvvisamente è risultato chiaro il motivo dell’improvvisa calca, che ha lasciato a terra un migliaio di feriti e causato la morte della povera Erika Pioletti, deceduta in ospedale 12 giorni dopo la partita per le conseguenze dell’arresto cardiaco, subito a causa dello schiacciamento toracico.
La svolta nelle indagini
A scatenare il panico dai tifosi, che hanno iniziato a spingersi tra loro per scappare da una piazza transennata e con poche via di uscita, sarebbe stato quindi, come anticipato alcune settimane fa, il trucco escogitato da un gruppo di giovani per derubare i presenti: l’uso dello spray urticante al peperoncino per creare appositamente il caos e così potersi appropriare indisturbati di telefonini, portafogli e altri oggetti di valore.
Uno stratagemma da loro ripetuto anche in altre occasioni, durante diversi concerti ed eventi pubblici in città, ma per fortuna senza fare gravi danni o vittime. Così, una volta scoperto l'accaduto, le indagini – condotte dalla Digos di Torino e coordinate dal procuratore Armando Spataro e dai pubblici ministeri Antonio Rinaudo e Vincenzo Pacileo – si sono occupate di individuare i responsabili.
Arrestati tutti i responsabili del caos
Un lavoro difficile, andato avanti per settimane, ha permesso di risalire al gruppo di giovani che aveva messo in piedi questa tattica scellerata per derubare la folla utilizzando lo spray al peperoncino: otto persone, tra cui anche alcuni extracomunitari, sono state arrestate.
Si vanno ad aggiungere agli altri 15 indagati – tra cui la sindaca Chiara Appendino – per lesioni, omicidio e disastro colposi: si tratta di chi ha materialmente organizzato quella serata in piazza, non prevedendo le adeguate vie di fuga. “Per noi non cambia assolutamente nulla, perché Erika non potranno mai restituircela” ha commentato alla notizia degli arresti Angelo Rossi, il fidanzato dell’unica vittima di questa tragedia: era stato lui, grande tifoso della Juventus, a convincere la donna a seguirlo quella sera. A giugno sarà posta sul luogo della tragedia una targa ricordo con sopra il nome della povera donna che ha perso la vita in quel modo così assurdo.